Comincia male la settimana delle Borse europee, malgrado il forte intervento della FED che ha annunciato misure aggressive per combattere gli effetti dell’emergenza covid-19. In sostanza un Quantitative Easing illimitato.
Eppure i mercati – partiti molto male – non hanno poi recuperato se non in piccola parte, perché il coronavirus continua a espandersi rapidamente e sta costringendo molti stati Usa al ‘lockdown’.
Borse, bilancio negativo
Il ha terminato le contrattazioni in ribasso dell’1,09% a 15.559 punti, poco sopra i minimi toccati in mattinata (15.091 punti).
Male anche le altre piazze europee: Londra ha lasciato sul terreno il 3,79% a 4.993 punti, Parigi ha perso il 3,32% a 3.914 punti. A Francoforte il perde 2,1% a 8.741 punti. Chiusura molto negativa anche a Madrid (-3,3% a 6.230 punti).
A Milano spicca il +14,02% di BPER Banca, il +11,48% di Nexi ed il +4,66% di Diasorin. Vendite invece per FCA (-4,25%) e CNH Industrial (-14,95%).
Anche negli USA indici deboli
Chiusura in calo per Wall Street, dove il Dow Jones e lo S&P 500 bruciano i guadagni accumulati dall’elezione di Donald Trump nel 2016.
Nel dettaglio, a conclusione della giornata di scambi, il Dow Jones ha perso il 3,04% a 18.591,93 punti, e l’ il 2,93% a 2.237,40 punti. Decisamente meno pronunciato il calo del Nasdaq Composite, -0,27% a 6.860,67 punti, mentre il Russell 2000 ha perso l’1,13% a 1.002,40 punti.