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Norges Bank, altro taglio d’emergenza: il Nok sprofonda. La Russia congela i tassi

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La banca norvegese ha abbassato il costo del denaro di altri 75 punti base. Rimane invece ferma la politica monetaria russa

In giornata altre due banche centrali hanno preso delle decisioni in merito alla loro politica monetaria, quelle di Norvegia e Russia. La prima ha sforbiciato i tassi, la seconda li ha mantenuti fermi.

NB taglia a sorpresa di 75 pb

Con una decisione unanime, la Norges Bank ha abbassato il costo del denaro di 75 punti base in una riunione straordinaria, portandolo al livello minimo di sempre a 0,25% e indicando inoltre la possibilità di un ulteriore allentamento per fronteggiare l’impatto del coronavirus sull’economia.
Ricordiamo che il paese è strettamente collegato all’evoluzione del mercato petrolifero, che ha vissuto un tracollo negli ultimi giorni.
La banca aveva già abbassato il tasso di 50 punti base il 13 marzo, e il comitato non esclude un ulteriore taglio dei tassi.

La decisione non ha dato sollievo alla Corona norvegese, che sta sprofondando.
Il cambio EURNOK scambia su 12,26 sui livelli massimi di sempre. Da inizio anno la valuta norvegese ha perso il 27% circa.
Non va meglio al cambio USDNOK (+36% nel corso dell’anno), che scambia su 11,70 dopo che ieri aveva aggiornato i massimi storici a 12,11 (fonte grafica broker ).

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Il governatore Oeystein Olsen ha parlato di un’economia in stato emergenziale, mentre il numero di disoccupati registrati è più che raddoppiato nel giro di una settimana, portando il tasso di disoccupazione al 5,3%,il più alto dall’inizio degli anni ’90.

Russia ferma sui tassi

Nelle stesse ore, il Consiglio di amministrazione della Banca di Russia ha deciso di mantenere il tasso chiave al 6% annuo.
La Bank Rossii ha osservato che nel suo processo decisionale relativo ai tassi terrà conto delle dinamiche di inflazione effettive e attese, oltre che degli sviluppi economici futuri.

Nel frattempo il rublo continua a oscillare paurosamente contro il dollaro.
Il cambio USDRUB si aggira in orbita 80, assai vicino al massimo storico di 85.97 toccato a gennaio 2016 (fonte grafica broker ).

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Nonostante la situazione, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che “gli indicatori macroeconomici consentono di affermare con sicurezza che la volatilità sarà seguita dalla stabilità”.
Secondo il Governo gli attuali sbalzi del rublo sono stati causati da “una situazione sfavorevole nel mondo”, e che cesseranno quando sarà passata questa tempesta.

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