Come aveva fatto la BCE settimana scorsa, anche la Banca del Giappone ha deciso di non tagliare i tassi di interesse di riferimento (sono già in territorio negativo da anni, -0,10%).
Nel corso di una riunione straordinaria anticipata rispetto al calendario (era programmata per giovedì), la banca nipponica ha confermato la guidance annua di 80 trilioni di yen in acquisti di titoli di stato, annunciando di essere pronta a raddoppiare gli acquisti di fondi Etf negoziati nel mercato azionario, crollato di oltre il 25% dal suo picco recente. La soglia è stata alzata a 12.000 miliardi di yen.
La mossa della BoJ per rispondere al secondo taglio dei tassi della FED, è quindi quella di pompare denaro nel mercato azionario di Tokyo e nell’economia, che sono duramente messi alla prova dalla pandemia di Covid-19. L’istituto di Tokyo ha inoltre ribadito che “non esiterà ad adottare ulteriori misure di allentamento, se necessario”.
Vola lo YEN, male la Borsa di Tokyo
Sul mercato valutario intanto lo Yen vola, per demeriti altrui più che per meriti propri. Col mercato che è in una modalità estrema di risk off, a beneficiarne sono i tradizionali safe have.
Il cross scivola quasi di due punti percentuali, riavvicinandosi al supporto a quota 105 (fonte grafica broker ).
L’euro lascia sul terreno intorno all’1,5% nei confronti dello yen ().
Nonostante la promessa di Bank of Japan di aumentare gli acquisiti di Exchange Traded Funds (Etf), raddoppiando gli attuali livelli, la borsa di Tokyo è però scivolata ai suoi minimi di tre anni e mezzo.
L’indice ha perso il 2,5% chiudendo a 17.002,04 punti, ai minimi da novembre 2016. Il più ampio indice Topix perde il 2,0% a 1.236,34, ai minimi di chiusura da luglio 2016.
