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Azionario in declino, DAX30 e FTSEMib si aggrappano ai supporti più solidi

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Indici azionari in piacchiata a causa dell'incertezza che continua ad affliggere i mercati globali

La volatilità dei mercati azionari rimane elevata, e vista l’incertezza che continua ad affliggere i mercati globali, non sembra che il fondo sia stato ancora raggiunto.
Alcune delle maggiori banche centrali (a cominciare dalla Fed, passando anche per BoC e RBA) hanno già allentato la loro politica monetaria. Altre invece lo faranno presto, e in questo senso gli occhi saranno puntati sulla BCE, che dovrà cercare le misure migliori per aiutare l’Eurozona.
Tutto questo fornisce un segnale preoccupante per i mercati azionari.

DAX al test di 11500

L’indice tedesco non è riuscito a sfuggire alla carneficina azionaria, chiudendo la settimana con perdite superiori al 3%.
Aiutandoci con la webtrader , possiamo vedere cosa sta succedendo sul fronte tecnico.

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L’indice tedesco rimane molto debole, con rimbalzi che si dimostrano di breve durata. Finora la quota 11.500 non è ancora stata intaccata, ma i rischi rimangono inclinati verso ulteriori cali.
Gli occhi degli investitori saranno puntati sui minimi di luglio 2019, che se violati potrebbero aprire la strada a una ulteriore forte discesa.

FTSEMib e Fibonacci

Il momento è molto difficile anche per il , che ha registrato il più grande sell-off dopo la crisi finanziaria.
Dopo aver tentato un recupero nei primi giorni della settimana, l’indice ha poi imboccato di nuovo la via della discesa, chiudendo la settimana con un calo di oltre il 6%, su valori di prezzo che non toccava più da fine agosto.
Adesso – come vediamo sulla webtrader – si sta indirizzando verso il test del livello 61,8% Fibonacci.

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Sarà di fondamentale importanza la tenuta di questa soglia, perchè in caso di ulteriori cedimenti l’indice potrebbe scivolare anche fino ad area 19.200, andando a incrociare il supporto della trendline che poggia sui minimi storici del 2008, 2012 e 2016.

Per l’Italia è un momento complicatissimo, tanto che secondo Standard&Poor’s l’impatto del coronavirus spingerà il Paese in recessione nel 2020. Nel frattempo l’agenzia Moody’s ha tagliato di ben un punto percentuale la stima sul Pil italiano 2020 (dal +0,5 al -0,5 per cento).

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