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Il PETROLIO sprofonda sul mancato accordo OPEC+. Brent sui minimi dall’estate 2017

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Mosca avrebbe detto no alla richiesta dell'Opec di nuovi sforbiciate, ma ha dato la sua disponibilità soltanto alla estensione del piano in vigore

La Russia manda all’aria i piani dell’OPEC di ulteriori tagli alla produzione e il mercato petrolifero sprofonda, con che scivola su valori visti l’ultima volta nell’estate 2017.
E’ quanto emerge dal meeting dei paesi produttori, in corso da giovedì a Vienna.
Mosca avrebbe detto no alla richiesta dell’Opec di nuovi sforbiciate, ma ha dato la sua disponibilità soltanto alla estensione del piano in vigore.

Nella giornata di giovedì il Cartello ha concordato un ulteriore taglio della produzione di 1,5 milioni di barili al giorno (fino alla fine del 2020) oltre ai 2,1 milioni già in corso. Tuttavia questo taglio resta subordinato all’approvazione dei Paesi non partecipanti all’OPEC, in particolare la Russia, che finora ha espresso una forte reticenza.

Secondo Mosca infatti è ancora troppo presto per prevedere l’impatto del coronavirus sulla domanda globale di energia, per cui ogni mossa attualmente sarebbe azzardata.
Dal canto loro i ministri dell’OPEC hanno affermato che l’epidemia di coronavirus ha creato una “situazione senza precedenti” che richiede un’azione immediata e forte.

Crolla il prezzo del barile

Il rischio di un eccesso di offerta rimane quindi molto elevato, ed anzi molti analisti sostengono che perdurerebbe anche nel caso in cui la Russia desse il proprio assenso a ulteriori tagli. La situazione quindi è oltremodo complicata.

Questo spiega il tracollo dei prezzi del petrolio, le cui quotazioni perdono circa 4 punti percentuali. Il si assesta poco sopra i 48 dollari al barile (ma era sceso anche più in basso), riportandosi su valori visti l’ultima volta 3 anni fa. Il invece passa di mano sui 44 dollari.
Inevitabile le ripercussioni sui titoli del settore oil anche nel mercato azionario. A Piazza Affari i titoli Saipem, Tenaris, ENI crollano.

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