Comincia bene la settimana dell’euro, che tocca il massimo di 5 settimane sul dollaro () sulla crescente attesa di nuovi stimoli da parte della Fed, che potrebbe presto tagliare il costo del denaro.
Powell, Trump e la FED
Venerdì scorso questa prospettiva è stata rafforzata dalle parole di Jerome Powell, che ha annunciato che la Fed “agirà nel modo appropriato” a sostegno dell’economia.
Un messaggio che i mercati hanno interpretato come concreta possibilità che la Fed taglierà il costo del denaro in occasione del meeting del 17-18 marzo. Uno scenario resto più probabile dal pressing del Presidente Trump.
Nelle parole di Powell viene visto anche un messaggio agli altri istituti centrali affinché facciano lo stesso.
Tuttavia la situazione della FED è ben diversa da quella di molti altri istituti centrali. I tassi americani sono sufficientemente alti da consentire alla FED un spazio di manovra, che invece ad esempio la Banca centrale europea non ha. Proprio per questo ci si aspetta una sforbiciata più corposa da parte della banca americana, e ciò ha indotto una maggiore debolezza del dollaro.
Dollaro più debole
Il è scivolato quasi 0,8%, mentre contro l’euro il biglietto verde è sceso al livello più basso dal 23 gennaio.
L’ ha superato quota 1,110 e si è spinto fino a testare la resistenza statica di breve-medio termine a quota 1,1150/1,1175, completando così il movimento a “ V” iniziato nelle prime sedute di febbraio.
