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Il coronavirus falgella il RAME, il prezzo testa il supporto a quota 2500 $

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Da metà gennaio ad oggi, la quotazione del rame ha perso circa l'11% cancellando i benefici dovuti alla pace USA-Cina

Le ripercussioni da Coronavirus si stanno ancora facendo sentire sul settore delle commodities e in special modo sul rame, che ha del tutto annientato i positivi effetti che aveva avuto la tregua commerciale tra USA e Cina di inizio anno.
Ma non poteva essere diversamente, visto che la maggior parte della domanda globale di è assorbita dalla Cina.

La diffusione del coronavirus anche in Corea del Sud, Giappone e altrove ha scatenato una nuova ondata di vendite su questo metallo industriale, tanto che lo Shanghai Futures ha chiuso a 44.390 yuan / ton, ovvero al minimo da dicembre 2016.
Tenuto conto che il è considerato un vero e proprio barometro dello stato di salute dell’economia globale, non c’è di che star tranquilli.

Rame al test del supporto 2500

Dopo un rimbalzo dei prezzi del avvenuto a inizio del mese scorso, sul finire di febbraio è ricominciata una inesorabile discesa, che ha riavvicinato i prezzi a quota 2500.
Da metà gennaio ad oggi, la quotazione del rame ha perso circa l’11%, da quando il coronavirus ha obbligato la Cina a limitare, se non chiudere, le attività manifatturiere.

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Come vediamo sulla webtrader , siamo giunti al test di un supporto molto importante, in prossimità dei minimi del 2019 e di quelli del 2018.
Bisognerà vedere l’evoluzione della questione coronavirus, e se i piani di stimolo fiscale e monetario della Cina riusciranno a mitigare l’effetto del virus.

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