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Petrolio, è profondo rosso. Il WTI scivola sui minimi di oltre un anno

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Aumenta il timore che il coronavirus possa avere effetti robusti sull'economia globale e la domanda di oro nero

Continua per la quarta sessione consecutiva la discesa dei prezzi del petrolio (col che scende ai minimi di oltre un anno), sulla scia dei timori globali per il Covid19.

Il virus simil-influenzale si è ora diffuso in diversi paesi in Europa e in Medio Oriente, con Svizzera, Austria e Romania che hanno annunciato i primi casi nella giornata di martedì. Ma anche i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, hanno avvertito di tenersi pronti alla probabile diffusione del coronavirus anche negli Stati Uniti.

Il Covid incide più dell’OPEC

Questa nuova ondata di diffusione del Covid19, ha accentuato i rischi di una forte ripercussione sull’economia globale, e di conseguenza sulla domanda di oro nero.
Questa preoccupazione si sta rivelando più forte della speranza di un intervento più deciso dell’OPEC e dai suoi alleati, che probabilmente dovranno ritoccare ancora la loro politica dei tagli all’output per sostenere i prezzi.

Il gruppo si incontrerà a Vienna il 5 e 6 marzo, e in quella circostanza l’Opec+ potrebbe adottare ulteriori tagli all’offerta, che tuttavia potrebbero avere solo un effetto limitato sui prezzi, giacché i dubbi sulla domanda continueranno ad essere un fattore importante nel mercato delle commodity.

La stima Eia sulla crescita della domanda mondiale di petrolio è scesa sui minimi da un decennio, secondo quanto detto ieri dal Direttore Esecutivo Fatih Birol, e potrebbe essere ulteriormente ridotta a causa dell’epidemia di coronavirus.

WTI sui minimi di oltre un anno

Nel frattempo il è sceso di oltre un punto percentuale a 53,4 dollari al barile, mentre il fa anche peggio scivolando ai minimi dal dicembre 2018, sotto quota 50 dollari (è calato di oltre il 7% nelle ultime tre sedute).

La violazione al ribasso dei livelli 53 dollari, dova passava il ritracciamento 61,8% Fibonacci, (costruito dai minimi di dicembre a 44,16 dollari), aveva aperto la strada a questo forte ribasso, che si è concretizzando con il superamento di altri tre supporti in area 51,2, poi 50,8 e più recente 49,7.

Soccorso dalle scorte USA

Nel pomeriggio, a dare un po’ di sostegno ai mercati ci hanno pensato i dati del Dipartimento dell’energia americana, che ha reso noto che nell’ultima settimana le scorte strategiche di petrolio sono salite di 0,452 milioni di barili, mentre le attese erano per un incremento di 1,8 milioni.
In calo le riserve di benzina che sono scese di 2,691 milioni di barili, a fronte della stime di una contrazione di 2,1 milioni, mentre gli stock di distillati sono diminuiti di 2,115 milioni, oltre gli 1,6 milioni previsti.

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