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Romania, incertezza politica ed economica: il LEU scivola sui minimi storici contro il dollaro

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Il cambio con il dollaro USD oltrepassa la soglia dei 4,40 fissando un nuovo massimo assoluto

Comincia male la settimana del Leu rumeno, che continua a scivolare contro il dollaro americano, fissando nuovi minimi storici oltre quota 4,40 (coppia ).

Incertezze politiche e difficoltà economiche

La Romania in questo periodo è interessata da un clima politico molto incerto, dovuto alla sfiducia incassata dal governo Ludovic Orban.
Proprio oggi sono cominciate le audizioni dei ministri designati per il futuro governo, anche se lo stesso Orban ha dichiarato che si presenterà in parlamento con l’obiettivo esplicito di portare il paese a elezioni anticipate per l’autunno di quest’anno.

In questo stato di incertezza politica si va a incastrare anche un problema economico, visto che l’economia del Paese è in deterioramento. La crescita è rallentata al 4,1%, mentre la produzione industriale è in calo su base annuale del 2,3%.
Inoltre la Commissione Europea sta prendendo in considerazione l’avvio di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti della Romania. Le autorità di Bruxelles ritengono che il deficit previsto per il 2019 sarà del 3,8%, oltre il valore di riferimento del 3% del Pil, previsto nei trattati Ue.

Leu in caduta libera, nuovi massimi storici per l’USD

Nel frattempo il Leu rumeno (RON) sta attraversando una profonda fase di debolezza contro il dollaro (), dopo una brevissima “tregua” durante la seconda metà di gennaio.
Come vediamo sulla webtrader , il cambio UsdRon ha infranto con forza la resistenza posta a quota 4,36 ed ha innescato un forte impulso rialzista che ha superato anche i massimi storici toccando quota 4,41.

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Ricordiamo infine che di recente la Banca Nationala a Romaniei ha deciso di mantenere il tasso di interesse invariato al 2,50% (dove è stabile da maggio 2018, anno in cui ci furono tre aumenti dei tassi).
La scelta della BNR è stata influenzata soprattutto dall’andamento dell’inflazione, che è arrivata al 3,6% a gennaio 2020 e si prevede rimarrà oltre la fascia target 1,5-3,5% anche il prossimo anno (si stima al 3,8%).

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