La moneta unica continua a scivolare verso il basso su tutta la linea, dopo che gli ultimi dati macroeconomici hanno evidenziato la debolezza della Eurozona.
Molti adesso cominciano a considerare l’ipotesi che il prossimo meeting della BCE potrebbe anche riservare un ulteriore allentamento della politica monetaria, malgrado la Lagarde abbia appena confermato la stabilità della politica monetaria della Eurotower.
Dati tedeschi simbolo di un’Europa in difficoltà
La principale preoccupazione nasce dai dati tedeschi, visto che la Germania sta annusando una recessione (anche Deutsche bank dichiara di aspettarsi un’ulteriore contrazione dell’economia tedesca).
Intanto ieri la produzione industriale dell’Eurozona ha registrato il calo più marcato degli ultimi quattro anni, durante l’ultimo trimestre del 2019.
Inoltre l’European Economic Surprise Index ha raggiunto il suo livello più basso negli ultimi 4 mesi (mentre quello americano è al suo picco di 5 mesi).
In questo quadro già poco confortante si infiltrano anche le ripercussioni economiche legate alla diffusione del coronavirus, che minaccia le industrie globali.
Il picco della diffusione è visto durante questo mese di febbraio, ma ciò vuol dire che si sentiranno ancora i suoi effetti a breve termine.
Euro sui minimi dal 2017
Sui mercati l’euro sta pagando pesantemente questa situazione. E’ infatti sceso sui livelli minimi degli ultimi tre anni contro dollaro (EurUsd).
Come vediamo sulla piattaforma , la major oggi è arrivata a toccare un minimo di 1.087, che non si vedeva da maggio 2017.
Le quotazioni dell’EurUsd stanno ancora testando l’area di supporto posta a 1,0880 (sui minimi registrati ad ottobre), e una eventuale conferma di questa rottura potrebbe aprire ad uno scenario ancora più debole per la valuta unica (ma non ci sorprenderebbero dei tiepidi rimbalzi).
