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FTSE Mib, settimana positiva ma c’è un Gap ancora da chiudere. Intanto Fitch conferma il rating

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L'indice italiano conferma l'impostazione rialzista, ma il giudizio dell'agenzia di rating potrebbe influire sulle prossime sedute

Dopo una settimana assolutamente effervescente, la spinta dei mercati si è affievolita proprio sul suono del gong, ritracciando dai massimi record.
Alcuni gestori hanno cominciato a instillare dei dubbi sul rally globale, visto la paralisi dell’economia e del tessuto produttivo cinese in questi giorni. Inoltre alcuni risultati societari deludenti hanno depresso un po’ gli entusiasmi.

FTSE mib, candela doji e gap

Ad ogni modo i listini azionari hanno vissuto una settimana sprint, recuperando le perdite vissute nei primi giorni di diffusione dell’epidemia di Coronavirus.
Piazza Affari è stata spesso tra le più toniche. Il è arrivato a 24.478 punti base, conservando una impostazione al rialzo nel breve termine, con i prezzi sopra la media mobile a 50 e 200 periodi.

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Come vediamo sulla webtrader , il Future sul ha terminato la settimana con una configurazione grafica denominata Doji, indicante una sostanziale indecisione da parte degli operatori.
La cosa interessante è la presenza di un Gap Up ancora da chiudere, sul livello 24.275.

Fitch conferma rating Italia: BBB e outlook negativo.

Settimana prossima sarà interessante vedere come reagiranno i mercati e il al nuovo giudizio di Fitch, espresso a mercati chiusi venerdì sera.
L’agenzia ha confermato il rating BBB dell’Italia con outlook negativo, a causa del “livello estremamente alto del debito pubblico, il bassissimo andamento della crescita del Pil, l’incertezza della politica economica e i rischi associati alle proiezioni sul debito. Anche il debito netto esterno relativamente alto e la qualità degli attivi bancari, in miglioramento ma ancora debole, pesano sul rating”.

Secondo l’agenzia newyorkese, è molto difficile che l’attuale governo riesca a rimanere in piedi fino alla fine della legislatura nella primavera 2023. Le perplessità nascono soprattutto per le difficoltà interne al M5s, e per i disaccordi su alcune misure contenute nella legge di Bilancio, nonché il tema della revoca della concessione ad Autostrade.

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