Home
NFP non farm payrolls

Dollaro tiepido dopo i dati sul lavoro (NFP), ma l’Index arriva sui massimi da ottobre

Scritto da -

Rapporto a tinte miste: i nuovi posti di lavoro superano le aspettative, tuttavia i salari medi orari non riescono a soddisfare il mercato

Arrivano buone notizie per l’economia a stelle e strisce dai Non Farm Payrolls. L’US Bureau of Labor Statistics (BLS) ha infatti comunicato che a gennaio sono stati creati 225mila nuovi posti di lavoro nei settori non agricoli, molto più di quanto era stato previsto (160mila), con una revisione al rialzo delle cifre dei mesi precedenti.

Dati positivi e quelli un po’ meno

Tuttavia il tasso di disoccupazione è salito al 3,6% dal 3,5% (consensus 3,5%), ma nonostante questo aumento, va detto che essa è stata accompagnata da un aumento del tasso di partecipazione alla forza lavoro dello 0,20%, il più alto dal 2013.
Inoltre c’è la voce meno gratificante dei salari medi orari, saliti dello 0,2% contro le previsioni dello 0,3% (su base annuale sono saliti del 3,1%, contro aspettative +3,0%).

Se è vero che la media di nuovi impieghi creati dall’amministrazione Trump si mantiene oltre l’obiettivo FED dei 200mila trimestrali, è altrettanto vero che il dato sui salari – che dall’istituto americano è molto considerato in quanto anticipatore delle tendenze inflazionistiche – è sotto le previsioni.
Questo spiega il moderato impatto dei dati sull’andamento del biglietto verde, che ha appena sussultato prima di tornare nei ranghi. Dopo un improvviso balzo infatti, le quotazioni sono tornate sui valori pre-dato.

Il cambio era scivolato fino a 1.094 per poi risalire verso 1.097.
Anche l’ ha avuto un andamento simile: dopo essersi riavvicinato repentinamente alla soglia psicologica di 110, è poi ridisceso e al momento cede lo 0,3%.

L’index sui massimi di ottobre

Tuttavia il , che tiene traccia del biglietto verde rispetto a un paniere dei suoi principali rivali, mantiene i guadagni registrati a partire da lunedì e tocca i massimi dallo scorso mese di ottobre.
Al momento – come vediamo sulla webtrader – il DXY sta testando la resistenza in questa zona, dopo i due precedenti assalti falliti nel mese di novembre.

img

A propiziare questo sprint del biglietto verde è stato un mix di fattori: il miglior sentiment di rischio generale, i risultati positivi del docket USA, gli echi del miglioramento del fronte commerciale USA-Cina e le preoccupazioni in diminuzione intorno al coronavirus di Wuhan.
A seguito del report, sono leggermente aumentare le probabilità di una FED immobile sui tassi almeno fino all’estate. Infatti adesso la possibilità che la banca centrale operi un taglio al costo del denaro, si mantiene oltre il 50% soltanto nel terzo trimestre 2020.

Non è possibile commentare questo post.

IN EVIDENZA