Le ultime iniziative intraprese da Pechino per contrastare l'avanzata del virus sono forti.
Dopo aver messo in quarantena la provincia di Wuhan, zona di origine del virus, sono state poste grosse limitazioni agli spostamenti della popolazione, tanto in entrata quanto in uscita.
La Cina economica non rischia certo la paralisi, ma trattandosi della seconda potenza economica mondiale, anche un moderato rallentamento si propaga in pratica a tutti i mercati.
Brent e WTI sui minimi di ottobre
Ecco allora spiegata la discesa delle quotazioni del , innescate dal timore di una minore domanda di greggio (soprattutto per via dell'inevitabile calo degli spostamenti aerei).
Il Brent è sceso oggi sotto i 60 dollari al barile, toccando i 58,90 dollari, ai minimi da ottobre. La quotazione, come vediamo sulla webtrader , sta per testare una zona di supporto che dalla scorsa estate ha impedito ulteriori cali al prezzo. Se stavolta dovesse romperla, la via della discesa potrebbe essere più ripida.

Il WTI invece scende fino a 52,6 dollari per barile (anche in questo caso non accadeva da ottobre), zavorrato dalla ormai sempre più abbondante offerta americana.
Finché le vittime continueranno ad aumentare, il mercato del sarà costretto a fare i conti con uno scenario in peggioramento.
Anche per questo l'OPEC sta valutando eventuali nuovi interventi per rispondere a qualsiasi cambiamento ulteriore nella domanda. Al momento sono in corso discussioni preliminari per un'estensione degli attuali tagli alla fornitura oltre marzo.
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