Il leggero miglioramento dello scenario economico globale e l’effetto della recente “tregua” commerciale con gli USA, hanno dato ulteriore linfa allo yuan cinese, che tocca i massimi semestrali contro il dollaro Usd.
Nel frattempo la Banca centrale (PBoC) ha confermato il proprio impianto di politica monetaria.
La decisione della PBoC
Per secondo mese consecutivo, come ampiamente previsto, il costo del denaro è stato lasciato al 4,15%. Il tasso è stato ridotto l’ultima volta a novembre, quando avvenne il primo taglio dall’introduzione del nuovo tasso sui prestiti.
Parallelamente la PboC ha iniettato 250 miliardi di yuan (circa 33 miliardi di euro) nel sistema finanziario cinese, attraverso reverse repo a 14 giorni (con tassi al 2,65%).
La Yuan si rafforza
In un mercato dai volumi assottigliati per via del Martin Luther King Day e dell’approssimarsi del capodanno lunare cinese, il cambio USDCNH ha toccato brevemente il nuovo record degli ultimi sei mesi nei confronti della divisa Usa, prima di rimbalzare sulla trendline costruita a partire dai minimi di settembre, come vediamo sulla piattaforma .
La coppia sta inoltre continuando a testare il livello Fibonacci 61,8% che si trova verso quota 6,87. Una eventuale rottura di questo livello aprirebbe la strada verso scenari ulteriormente ribassisti.
Crescita economica cinese
Secondo i dati ufficiali pubblicati la scorsa settimana, la crescita economica della Cina è scesa al 6,1% nel 2019, il livello più basso in quasi tre decenni. Tuttavia, l’attività economica è migliorata verso la fine del quarto trimestre. Sembra che il PBoC abbia adottato un approccio di attesa in risposta al recente miglioramento dei dati economici, che però sembra non essere una vera e propria inversione di tendenza verso unos cenario di maggiore crescita.