Dopo i tagli al costo del denaro di ottobre e luglio scorsi, la Bank of Korea continua a non muovere ulteriormente la sua politica monetaria.
Il Consiglio dell’istituto di Seul ha infatti deciso di mantenere il tasso base all’1,25%, minimo storico, anche se va evidenziato che la decisione non è stata unanime, visto che due membri su cinque chiedevano un taglio dei tassi.
Segnali ottimistici dall’economia coreana
Alla base della decisione c’è la convinzione che la lentezza nell’economia domestica si è leggermente attenuata, anche perché l’accordo siglato mercoledì da Stati Uniti e Cina potrebbe favorire una ripresa dell’economia coreana.
Secondo la BoK infatti sono migliorati sia gli investimenti nelle infrastrutture che la crescita dei consumi, anche se rimangono deboli gli investimenti in costruzioni e le esportazioni (si sono ridotte per il 13° mese consecutivo).
La BoK prevede che il PIL crescerà al livello inferiore al 2% quest’anno, coerentemente con il livello previsto a novembre. Nonostante i precedenti tagli dei tassi, quindi l’economia si sia espansa al ritmo più lento in un decennio.
Riguardo all’inflazione (che ha toccato un livello record lo scorso anno), la banca centrale sudcoreana ritiene che salirà a circa l’1%, in accordo con il percorso previsto a novembre, mentre quella “core” (ovvero depurata delle componenti più volatili) dovrebbe giungere al livello dello 0%.
Usd-Krw e il triangolo
Lo Won coreano non ha reagito granché alla decisione conservativa della BoK: la coppia , dopo aver perso terreno negli ultimi giorni adesso si è stabilizzata. Come vediamo sulla webtrader , la coppia sta testando il lato inferiore del triangolo simmetrico in formazione dai minimi di giugno scorso, su quota 1,151.
Superata questa soglia, si aprirebbe la via verso 1,143, prossimo livello di supporto.
BoK stabile in futuro o altri tagli?
Il governatore Lee ha mostrato un tono ottimista, ha affermato che la Bank of Korea condurrà la politica monetaria in modo da garantire che la ripresa della crescita economica continui e che l’inflazione dei prezzi al consumo possa essere stabilizzata.
Il messaggio politico suggerisce che le preoccupazioni per la crescita sono leggermente diminuite, mentre i rischi di stabilità finanziaria sono leggermente aumentati.
La maggior parte degli analisti ritiene che la banca centrale manterrà il tasso di interesse stabile per questo 2020, alcuni invece sono più propensi a ipotizzare un taglio.
