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Regno Unito, crescita ai minimi di 7 anni. Sterlina in calo sul possibile intervento della BoE

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La Bank of England potrebbe decidere di tagliare il costo del denaro visti gli ultimi deludenti dati macroeconomici

Comincia male la settimana della sterlina, penalizzata dai deludenti dati sull’economia britannica.
La valuta di Sua Maestà scivola sotto quota 1,30 contro il dollaro e accusa perdite anche nei confronti delle altre valute principali.

PIL mai così male dal 2013

Secondo il report dell’Istituto Nazionale di Statistica, l’indice della produzione industriale ha registrato a novembre una discesa dell’1,2% su base mensile a fronte del +0,4% del mese precedente e contro il -0,1% delle attese del mercato. Anche il dato tendenziale registra un segno negativo: -1,6% superiore al -0,6% del mese precedente e contro il -0,1% delle stime di consensus.
Anche la produzione manifatturiera ha registrato un calo: -1,7% su base mensile dopo il +0,5% di ottobre e il -0,3% delle attese. A livello annuo, si registra un -2% da -0,3%.


Inoltre il PIL registrato a novembre è sceso ai livelli più bassi da oltre 7 anni, portandosi allo 0,6% annuo, in calo dal +1% registrato il mese precedente (dato rivisto al rialzo). La variazione su base mensile è stata negativa dello 0,3% contro una previsione degli economisti che si attendevano un dato invariato.

Il possibile intervento della BoE spinge giù la sterlina

Questi dati hanno aumentato le possibilità di un intervento espansivo da parte della BoE, finendo per penalizzare la sterlina.
Va ricordato che appena pochi giorni fa il governatore della BoE, Mark Carney aveva affermato che il board stava considerando la possibilità di tagliare costo del denaro, nel caso in cui la crescita nel Regno Unito non si riprenda nel corso del 2020.
Il prossimo meeting del 30 gennaio, sarà anche l’ultimo presieduto da Carney.

Sterlina contro dollaro ed euro

Come vediamo grazie al broker , il cambio GBPUSD scivola sotto la soglia di 1,30 e sta testando una trendline dinamica che ha congiunto diversi minimi negli ultimi 2 mesi.
Una eventuale rottura spianerebbe la strada verso la zona 1,28 (zona di supporto statico), oltre la quale c’è quella attraversata della media 200 periodi.

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La sterlina perde quota anche contro l’euro. Il cambio EurGbp è nuovamente risalito oltre 0.85 con un guadagno di circa lo 0,7%. Sempre sulla piattaforma possiamo vedere che la coppia ha oltrepassato con decisione il 23.6 Fibonacci che negli ultimi giorni era stato un ostacolo valido alla spinta dei compratori.

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La valuta britannica accusa cali anche contro franco svizzero (GbpChf) e Yen giapponese (GbpJpy).
Va detto che questa fase di debolezza sta durando già da alcune sessioni, a causa dell’incertezza sui negoziati per il raggiungimento di un nuovo accordo commerciale con l’UE, che verosimilmente permarrà anche oltre il breve termine.

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