I mercati azionari a stelle e strisce hanno ricevuto una bella spinta dall’accordo di fase uno tra USA e Cina, che verrà formalizzato nei prossimi giorni. Il 2019 si è chiuso con i maggiori indici sui massimi, ed anche il settore agricolo americano – uno di quelli più colpiti dalla guerra commerciale sinoamericana – sta sfruttando questa ondata di ottimismo.
Ed è tornato forte l’interesse su alcuni ETFs tematici.
DBA, sprint del 15%
Tra questi va segnalato l’Etf , in crescita del 15% nell’ultimo trimestre. Il fondo, che segue le variazioni dei futures su alcuni dei prodotti agricoli più liquidi e ampiamente negoziati, ha finanche annunciato un dividendo annuale poco prima di Natale, di 0,2572 dollari per azione dal fondo negoziato in borsa.
Dopo essere precipitato a 14,60 nel mese di settembre, l’Etf ha imboccato la via della salita ed ha raggiunto quota 16,875. Come vediamo sulla webtrader , a questo livello la spinta dei “tori” si è scontrata su una solida resistenza, che era già stata testata (senza successo) in primavera e ad inizio estate. Le prospettive sembrano comunque abbastanza positive da poter assistere ad un nuovo tentativo nelle prossime settimane.
Nuova linfa per il settore agricolo USA
Il clima del mercato agricolo americano infatti è decisamente migliorato negli ultimi tempi. La Cina sta visibilmente cercando di riconciliarsi con gli Stati Uniti, e questo passa per una espansione dei suoi acquisti negli Stati Uniti, incluso quelli di prodotti agricoli statunitensi, per 40-50 miliardi di dollari in ciascuno dei prossimi due anni.
Già a novembre gli acquisti di semi di soia di Pechino dagli Stati Uniti hanno raggiunto il massimo di 20 mesi. Inoltre la Cina potrebbe presto ricominciare a comprare ingenti quantità di grano dagli Stati Uniti.
Oltre agli sviluppi sulla trade war, anche l’accordo tra Stati Uniti, Messico e Canada (USMCA) ha attirato l’attenzione degli investitori in ETFs agricoli come l’.
Ne potrà beneficiare l’industria del bestiame USA, che nel 2018 era stata messa sotto pressione dal fatto che gli allevatori sono stati sottoposti a tariffe ritorsive dal Messico (il maggiore acquirente di carne di maiale degli Stati Uniti in volume). Chiaramente, con l’USMCA lo scenario cambierà di nuovo, in senso vantaggioso per il settore agricolo statunitense.
Inoltre anche il mercato del mais dovrebbe essere tra i beneficiari dell’accordo, poiché il Messico è uno dei maggiori acquirenti di mais americano.
