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Dati Cinesi e stimoli del governo spingono il “kiwi” sui massimi di 4 mesi contro l’USD

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Il kiwi ha oltrepassato di gran carriera il 38,2% e si è portato sull'ulteriore ritracciamento al 50%

Giornata di grande tenore per il dollaro neozelandese, che è balzato sui massimi di quasi quattro mesi dopo l’inaspettato sprint dell’attività manifatturiera cinese, che ha aumentato le speranze di una crescita economica globale più solida in futuro. Una speranza resa ancora più solida dagli incoraggianti dati macro relativi alle principali economie della zona euro.

I dati macro confortanti

Gli ultimi dati provenienti dalla Cina – seconda economia più grande del mondo – hanno evidenziato una crescita dell’attività industriale a novembre al ritmo più rapido in quasi tre anni, con un solido aumento delle voci produzione e nuovi ordini.

Hanno contribuito a sostenere ulteriormente il sentiment i dati sul manifatturiero di novembre diffusi da IHS Markit, che fotografano in Francia un’espansione al ritmo più rapido in cinque mesi e in Germania un rallentamento della contrazione per il secondo mese consecutivo.
Tutto questo ha fornito solide basi a un cauto ottimismo, anche se si aspetta sempre di capire cosa accadrà nella fase 1 dei colloqui commerciali tra Stati Uniti e Cina.

Dollaro Kiwi al proscenio

La giornata fulgida del dollaro della Nuova Zelanda, si è concretizzata con la salita al massimo in quasi quattro mesi verso quota 0,650 (NZDUSD) dopo un balzo di oltre un punto percentuale.
Come possiamo vedere sulla piattaforma , il kiwi ha oltrepassato di gran carriera il 38,2% e si è portato sull’ulteriore ritracciamento al 50%.

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Il dollaro neozelandese ha però marciato forte anche contro l’euro (EurNzd a 1,720), la sterlina (GBPNZD -0,8%) e soprattutto dollaro canadese (NZDCAD +1,45%).

Va detto che la marcia della valuta neozelandese è stata sostenuta anche dal discorso sugli stimoli fiscali per dare impulso all’economia della Nuova Zelanda.
Il governo prevede un aumento significativo della spesa per le infrastrutture, facendo uso di bassi costi di indebitamento per “costruire” il paese, ha detto sabato il ministro delle finanze Grant Robertson.

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