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Verbali FED: tassi fermi nel prossimo futuro. USD guidato dagli sviluppi nella trade war

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Le minute del FOMC preannunciano una pausa nel percorso di cambiamento dei tassi

La FED si è presa una pausa nel percorso di ritocco dei tassi, e sarà difficile assistere ad ulteriori cambiamenti nel prossimo futuro (tanto al ribasso quanto al rialzo), a meno che le condizioni economiche non cambino in modo “significativo”.
E’ quanto emerge dai verbali dell’ultimo meeting di politica monetaria, quello dello scorso 30 ottobre.
In quella circostanza i membri del FOMC hanno votato a favore del taglio dei tassi di interesse, che sono stati portati a 1,50-1,75% (-25 punti base, terzo taglio annuale).

Maggiore ottimismo sull’economia USA

Nelle minute si legge che i membri del Federal Open Market Committee sono più ottimisti sulle prospettive dell’economia americana, con rischi all’outlook diminuiti leggermente. Tuttavia rimangono “rischi significativi” per l’espansione economica globale portati dalla debolezza del settore manifatturiero, del commercio e degli investimenti aziendali. Per questo motivo, e anche per il basso tasso di inflazione, i membri del Fomc hanno ritenuto necessario il taglio del costo del denaro. Ma allo stesso tempo si sono detti contrari all’utilizzo dei tassi di interesse negativi.

USD piatto, fari accesi sulla trade war

La posizione statica (e comunque non accomodante) della FED non ha scosso il dollaro USD, che negli ultimi due giorni è rimasto piatto contro l’euro. La coppia rimane in area 1,105, come possiamo vedere sulla webtrader d .

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Il , che era salito oltre 98 nella prima parte della giornata, in seguito è scivolato sotto tale soglia ed alla fine è rimasto anch’esso piatto.

Al momento il biglietto verde continua ad essere guidato sostanzialmente dalle oscillazioni di umore legati alla trade war.
Un accordo commerciale con la Cina è tornato ad essere in bilico, per la minaccia di Trump di imporre tariffe maggiori senza l’accordo e la riluttanza della Cina ad acquistare quasi il doppio dei prodotti agricoli dagli Stati Uniti.
I dubbi su un accordo commerciale sono inoltre aumentati dopo che il Senato degli Stati Uniti ha votato all’unanimità a sostegno dei manifestanti di Hong Kong.

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