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Xi Jinping affonda le criptovalute: “Potrebbero diventare illegali”. Bitcoin testa gli 8000$

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Il presidente della Cina appesantisce ulteriormente il clima attorno a Bitcoin e compagnia

Le recenti dichiarazioni del presidente cinese Xi Jinping hanno dato una spallata al settore delle , ampliando la fase di debolezza di Bitcoin e compagnia.

Xi Jinping gela i crypto-amatori

Secondo il leader di Pechino, in un prossimo futuro le criptovalute potrebbero essere bollate come illegali, a causa del fatto che possono essere utilizzate per scopi criminali. Se finora la Cina aveva vietato soltanto il cambio tra valuta flat e criptovalute, e non l’utilizzo delle medesime, le nuove esternazioni di Xi Jinping fanno ipotizzare che il futuro possa essere più rigido verso le crypto.

Queste dichiarazioni hanno appesantito il clima attorno alle , che già stavano vivendo una fase di fiacchezza. Negli ultimi due giorni si è osservata una riduzione generale fino al 5% in tutto il mercato.
(BCH) e Bitcoin SV (BSV) hanno subito perdite ancora maggiori, risultando le peggiori tra le prime 10 criptovalute per capitalizzazione di mercato.

Bitcoin verso gli 8000

Anche la regina re della criptovalute ha ceduto alcuni punti percentuali in questi giorni.
La rinnovata pressione di vendita l’ha spinta sotto l’area di supporto di 8.250 USD e adesso sta testando la soglia psicologica degli 8000, al di sotto della quale c’è il rischio di maggiori perdite.

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Un altro aspetto testimonia la fase difficile che sta attraversando Bitcoin, come vediamo sulla webtrader . Il prezzo infatti a fine ottobre è rimbalzato con forza sul ritracciamento di Fibonacci del 38,2% (si estende dai minimi di dicembre al massimo annuale), e negli ultimi due giorni ha con decisione oltrepassato il livello 50%.

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