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India, RUPIA sui minimi di un mese dopo il taglio di Moody’s

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Per stimolare la crescita, la RBI ha già dovuto tagliare i tassi di interesse per ben 5 volte nel corso di quest'anno

Settimana scorsa si è chiusa male per l’economia indiana, sulla quale si è abbattuta la scure di Moody’s che ha ridotto le prospettive di rating a “negative” da “stabili”. La decisione, oltre a pesare sull’azionario, sta zavorrando anche la Rupia che viaggia sui minimi di un mese contro il dollaro USD.

Economia indiana in difficoltà

Il taglio di Moody’s deriva dai rischi crescenti che la terza più grande economia asiatica crescerà a un ritmo più lento rispetto al passato.
Questo riflette in parte l’inefficacia delle politiche di governo nel far fronte alla debolezza economica, che ha portato ad un aumento dell’onere del debito.

L’economia indiana è cresciuta del 5% su base annua tra aprile e giugno, al ritmo più debole dal 2013, e ciò ha spinto la RBI a tagliare i tassi di interesse per ben 5 volte nel corso di quest’anno (l’ultima a ottobre, portando il costo del denaro al 5,15%). Complessivamente, dall’inizio dell’anno i tagli sono arrivati a 110 punti base.

Rupia in calo contro l’USD

Venerdì la Rupia si era indebolita a 71,25 contro il dollaro, e lunedì ha proseguito il suo indebolimento al punto che la coppia USDINR è salita a 71,48, livello più alto dal 15 ottobre.

Va detto che anche se la decisione di Moody’s di cambiare le sue prospettive da negative a stabili è fonte di preoccupazione, a dare parziale sollievo alla valuta indiana c’è il clima globale più ottimistico riguardo all’accordo commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina (malgrado le recenti affermazioni di Trump). L’attenzione si sposterà ora sui dati macroeconomici dell’India che saranno rilasciati nella prossima settimana.

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