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SudAfrica graziato da Moody’s, il Rand riprende quota sul dollaro (USD-ZAR sotto 15,00)

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Per adesso non c'è stato il temuto declassamento, che però potrebbe arrivare nei primi mesi del 2020

Dal rating di Moody’s arriva un sospiro di sollievo per il Sud Africa, il cui debito non è stato spinto nella categoria “spazzatura”. Così il Rand prende quota in avvio di settimana.

Evitata la fuga dei capitali stranieri

La nota agenzia statunitense ha confermato il rating di “Baa3”, il gradino più basso dell’investment grade ed ha rivisto le prospettive da “stabile” a “negativo”, affermando che c’è stato un continuo deterioramento della traiettoria di crescita economica del paese e del carico del debito pubblico.
Malgrado tutto, ed è quello che conta, almeno per ora il rating è salvo e questo ha evitato una probabile fuga di capitale straniero (con conseguenti pressioni al ribasso sul Rand, visto che circa metà del debito nazionale è detenuto da investitori esteri).

Rand in recupero

Il Rand (ZAR) ha così recuperato le perdite accusate in precedenza contro il Dollaro, guadagnando terreno anche rispetto alla maggior parte dei rivali lunedì.
Come possiamo vedere sulla piattaforma , il cambio con il dollaro (USDZAR) era schizzato nei giorni scorsi oltre quota 15,0, ma ha poi infranto al ribasso questa quota avvicinandosi ora a livelli di supporto interessanti, che se valicati potrebbero aprire a ulteriori scenari ribassisti.

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Ma il pericolo non è ancora scampato

La decisione di Moody’s è arrivata pochi giorni dopo una revisione assai cupa delle previsioni di crescita del paese, portate allo 0,5% per quest’anno. Inoltre il debito pubblico corre verso la soglia del 70%, che potrebbe essere varcata entro il 2023 mentre il deficit di bilancio è ora visto in media del 6,2% nei prossimi tre anni, principalmente a causa della debolezza dell’economia e ulteriori salvataggi per il fornitore di energia elettrica Eskom. Ciò aveva alimentato le paure per un downgrade imminente e totale.

Tuttavia Moody’s ha ribadito che il governo sudafricano deve produrre una “strategia fiscale credibile”, che impedisca l’aumento del debito nazionale se si vuole evitare un declassamento, che potrebbe arrivare già nel febbraio 2020. Insomma il peggio potrebbe essere solo rinviato.

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