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Borsa Milano Piazza Affari

Piazza Affari tonica (Ftse Mib +0,70%). Brilla AZIMUT, storico massimo intraday per POSTE ITALIANE

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Vendite concentrate soprattutto sul settore sanitario. Malissimo Amplifon (-4,23%), male anche Diasorin (-2,61%) e Recordati (-1,53%)

Comincia bene la settimana per Piazza Affari. Il è salito dello 0,70% a quota 22.478,19 punti, in avvicinamento rispetto ai massimi annui.
A sostenere il mercato ci sono stati le incoraggianti indicazioni arrivate dal fronte della guerra commerciale (il vicepremier cinese Liu He che parla di “sostanziali progressi in molti aspetti”), ma anche dalla questione Brexit, la cui frenata è vista solo come un rinvio ‘tecnico’, non in grado di intaccare la concreta prospettiva di un “deal”.

DAX sugli scudi, bene anche le altre piazze europee

In Europa brilla il tedesco, con un rialzo che sfiora l’1% a 12.747 punti. Francoforte è stata sostenuta dal gruppo media Prosiebensat (+4,4%), dopo l’ ingresso del miliardario ceco Kretinsky nel capitale, e da Commerzbank (+5,22%).
Bene anche Madrid (+0,7%) a 9.402 punti, Parigi (+0,2%) a 5.648 punti e Londra (+0,1%) a 7.163 punti.

Titoli che brillano

A Piazza Affari brillano soprattutto i titoli finanziari. AZIMUT è stato protagonista di un rally prepotente (+4,5%) che l’ha portato sui massimi dal 2016.
Finecobank sale del 2,64%, grazie alle raccomandazioni di Deutsche Bank.
Bene anche le banche, con +2,6% Bper. Molto bene anche (+2,1%). Le ultime indiscrezioni vedono l’ad Jean Pierre Mustier deciso a creare una holding tedesca per unire tutte le partecipazioni estere.

Nuovi massimi storici toccati nell’intraday a 10,90 euro per Poste Italiane, che poi è andata a chiudere a +0,3%. Va rimarcato che su base annua, le quotazioni Poste Italiane hanno registrato un apprezzamento del 72%.

Titoli che annaspano

Le vendite si sono concentrate soprattutto sul settore sanitario. Malissimo Amplifon (-4,23%), male anche Diasorin (-2,61%) e Recordati (-1,53%).
Giornata negativa anche per Atlantia -0,94%, su cui ha pesato l’indiscrezione secondo cui i 5 Stelle vorrebbero introdurre una norma che riduca all’1% la quota di ammortamento dei beni gratuitamente devolvibili ai concessionari di costruzione e gestione di autostrade e trafori. Per Atlantia l’impatto negativo stimato sarebbe intorno ai 300 milioni per gli esercizi 2019 e 2020.

Da menzionare il crollo di Gedi (editoria), che perde oltre il 6% dopo che i conti hanno rivelato perdite per 18,3 milioni di euro nei primi nove mesi dell’anno, a causa della crisi del settore e soprattutto per la cessione, con minusvalenza, di Persidera.

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