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Sterlina, giornata convulsa causa BREXIT. GBP-USD sui massimi da maggio

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I mercati credono ancora che una uscita ordinata dalla UE sia ancora probabile, ma Goldman Sachs abbassa le probabilità al 65%

E’ stata un’altra giornata caldissima per la sterlina, che ha toccato il massimo di cinque mesi e mezzo contro il dollaro, salvo poi ritirarsi in seguito.

Altra giornata convulsa su fronte Brexit

Inizialmente il pound ha scambiato in perdita, sulla scia di quanto accaduto sabato quando un emendamento presentato dal ribelle conservatore Oliver Letwin, costringerà i membri a dover valutare ogni aspetto della legislazione sulla Brexit prima del voto finale.
In sostanza è stato uno stratagemma per ritardare il voto, che ha costretto Boris Johnson a chiedere una proroga a Bruxelles.

Sprint della sterlina in mattinata

Le cose per la sterlina sono cambiate dopo la decisione del partito nordirlandese Dup (decisivo per la maggioranza dei Conservatori a Westminster) di non sostenere questo emendamento. Gli oppositori del premier Boris Johnson sperano infatti di imporre una sola unione doganale per il Regno Unito.
Ai mercati questo aspetto ha dato l’input di una possibilità più concreta di un voto sull’accordo in questa settimana.

Nel corso della mattinata questi eventi avevano spinto la sterlina oltre la soglia di 1,300 sul dollaro (GBPUSD) (che si avvia a chiudere il suo peggior mese da gennaio 2018), arrivando a toccare i massimi di 5 mesi e mezzo, come possiamo vedere sulla piattaforma .

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L’altalena del pound però è proseguita in seguito, dopo la decisione del presidente della Camera dei Comuni – John Bercow – di non consentire immediatamente un novo voto, perché “ripetitivo”.
Questo scoglio tecnico comporta che dovrà essere votata tutta la legislazione connessa alla Brexit.

A questo punto per il governo è corsa contro il tempo per far approvare entro questa settimana le leggi attuative dell’uscita dall’Ue e ripresentare il deal subito dopo in un contesto nuovo.
Per questo motivo nel pomeriggio la sterlina ha perso parte dei suoi guadagni contro il dollaro.

Goldman Sachs: 65% che ci sia un deal

La decisione di Bercow allontana la possibilità che la scadenza del 31 ottobre venga rispettata, ma resta comunque il fatto che i mercati sono più propensi a credere a un’uscita ordinata della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Secondo Goldman Sachs, la probabilità di una Brexit regolamentata è salita al 65%. La possibilità di una no-deal Brexit sale invece del 5% (dal 5 al 10%), mentre resta il 25% di probabilità che non si proceda più con la Brexit stessa.
A proposito del rapporto con la Ue, nei confronti dell’euro la sterlina si è apprezzata a 85,91 pence (EURGBP).

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