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Brexit e dati macro, giornata intensa per la sterlina. GBP-USD in altalena

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L'indice dei direttori degli acquisti del settore costruzioni, che ha toccato il valore più basso da aprile 2009

I persistenti nervosismi sulla Brexit continuano a pesare sull’andamento della sterlina, che ha fatto su e giù a seguito delle voci in arrivo da Londra.

L’ultima mossa di Johnson

All’inizio della sessione gli investitori sono rimasti preoccupati per le molte voci che erano circolate sul divorzio con la UE. Si è parlato di un ultimatum del premier britannico Boris Johnson, così come di una possibile richiesta di un ulteriore periodo di transizione fino al 2021.

Dati macro GB

Assieme alle voci sono anche giunti i dati macro. In mattinata infatti una ulteriore pressione sul pound l’ha esercitato l’indice dei direttori degli acquisti del settore costruzioni, che ha toccato il valore più basso da aprile 2009 (43,3).

La coppia – come vediamo sulla webtrader – era così scivolata fino a quota 1,2227, ma in seguito è risalita verso 1,2300 dopo che Boris Johnson – nel discorso conclusivo alla conferenza annuale del partito conservatore – non ha fornito grandi delucidazioni su ciò che esattamente la Gran Bretagna avrebbe proposto all’UE, smentendo quindi le prime indiscrezioni emerse.

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Tuttavia, ha ribadito che se Bruxelles non accetterà la proposta, l’unica alternativa è il “no deal”. Il capo negoziatore della Brexit dell’UE, Michel Barnier, ha elogiato i progressi compiuti, pur ammettendo che ci sono alcuni problemi da risolvere.

Incidono anche i dati USA

Il cambio ha inoltre risentito dei deludenti dati ADP, che hanno evidenziato una crescita dell’occupazione nel settore privato negli Stati Uniti minore delle previsioni di settembre. L’occupazione è infatti salita di 135.000 posti di lavoro, rispetto alle stime di circa 140.000.

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