La forza dell’USD sta schiacciando il dollaro neozelandese, che viene spinto anche dal tonfo della fiducia delle imprese verso i minimi di 4 anni rispetto al collega americano.
L’avversione al rischio penalizza l’NZD
La nuova settimana comincia così come era chiusa la precedente: il dollaro USD si mantiene intorno ai recenti massimi, spinto dalle incertezze sul conflitto commerciale Usa-Cina che alimenta la ricerca di asset solidi, e penalizza invece gli asset considerati più rischiosi.
Gli investitori hanno reagito dopo la notizia che funzionari dell’amministrazione Trump starebbero valutando il “delisting” di società cinesi dai mercati a stelle e strisce, nonché di porre un limite ai flussi di investimenti statunitensi verso la Cina (sebbene un funzionario americano abbia negato questa ipotesi).
Crolla la fiducia delle imprese neozelandesi
Nelle scorse ore intanto, dalla Nuova Zelanda è giunto il dato riguardo all’ANZ Business Confidence, ovvero il clima di fiducia delle imprese. A settembre c’è stato un peggioramento a -53,5, raggiungendo i minimi da undici anni e mezzo. Ciò ha pesato ulteriormente sul Kiwi che è precipitato, come stiamo per vedere sulla piattaforma .
Dollaro KIWI sui minimi dal 2015
Schiacciato da una forte pressione, il dollaro neozelandese ha toccato il livello più basso da settembre 2015 contro quello americano (NZDUSD) a quota 0,6250, come vediamo sul grafico sottostante.
Il kiwi è inoltre scivolato ai minimi di 1 settimana contro lo yen (NZDJPY) a 67,41 ed ha perso quota anche contro l’euro (EURNZD) e contro l’aussie (AUDNZD).
Tuttavia, non tutti i dati macro odierni sono stati negativi. Ad esempio il numero destagionalizzato di consensi immobiliari è aumentato dello 0,8% ad agosto. Inoltre un rapporto positivo sul settore manifatturiero cinese (la cui economia è fortemente connessa a quella neozelandese) ha limitato lo slancio negativo del NZD. Il PMI manifatturiero Caixin China è infatti salito a 51,4 a settembre dal 50,4 di agosto.