Come da previsioni, la Banxico (Banca del Messico) giovedì ha tagliato il tasso di interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al 7,75%. Non è stata una decisione unanime, visto che due membri del consiglio (su cinque) avrebbero preferito un taglio più sostanzioso, di 50 pb.
Economia messicana debole, incertezze sull’inflazione
Secondo la banca centrale, permangono forti incertezze sulla situazione economica, idonee ad influenzare l’andamento dell’inflazione (che si è allontanata dall’obiettivo).
La banca centrale ha affermato che i rischi per l’economia rimangono orientati verso una crescita più lenta del previsto, dopo che il Messico è sfuggito alla recessione nella prima metà dell’anno.
Per questo motivo il board guidato dal governatore Alejandro Díaz de León, ha ritenuto “particolarmente importante mantenere una politica monetaria prudente e ferma e promuovere misure che incoraggino gli investimenti”. La dichiarazione di accompagnamento non è stata così differente rispetto alla precedente, lasciando le porte aperte a ulteriori tagli, ma senza assumere un atteggiamento marcatamente più accomodante.
Con oltre il 4%, il Messico mantiene ancora il secondo tasso di interesse reale più elevato (ovvero costi di prestito meno l’inflazione) tra le maggiori economie del mondo, solo dietro l’Argentina colpita dalla crisi.
Il Peso MXN si indebolisce
Sul fronte valutario, il Peso messicano ha perso quota contro il dollaro USD dopo il taglio dei tassi. La coppia è infatti salita fino a 19,66, ovvero il livello più alto di 3 settimane, come possiamo vedere sulla webtrader .
Si tratta della seconda settimana consecutiva in cui la valuta messicana è andata giù contro quella americana (anche se settembre rimane nel complesso un mese positivo). La coppia si è portata inoltre al di sopra della media mobile a 20 giorni per la prima volta dall’inizio del mese. Ora potrebbe affrontare la resistenza a 19,70.
