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BoE conferma tassi e QE, ma la Brexit spinge GBP-USD sui massimi di due mesi

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La UE è disposta a lasciare che il Regno Unito presenti un'offerta sul divorzio ormai sempre più imminente da Bruxelles

Non ha smosso granché la riunione della Bank of England, ma è ancora una volta la Brexit a imprimere la direzione alla sterlina, che tocca i massimi di due mesi contro il dollaro () e quelli da inizio giugno contro l’euro ().

BoE, meeting interlocutorio

Partiamo dalla politica monetaria della BoE, che non ha regalato sorprese. Dopo il taglio dei tassi annunciato dalla Federal Reserve e le nuove misure di stimolo varate dalla BCE, la Bank of England è rimasta ferma (l’ultimo intervento sul costo del denaro risale all’agosto 2018, quando la Banca centrale aveva alzato i tassi di 25 punti base). Il tasso di interesse è rimasto allo 0,75%, con una decisione che è stata presa all’unanimità con 9 voti favorevoli.
Rimane invariato anche il piano di acquisto di asset (Quantitative Easing) da 435 miliardi di sterline e gli acquisti di bond societari per 10 miliardi.

La Bank of England (BoE) ha dovuto tenere conto della frenata del PIL (in calo dello 0,2% nel secondo trimestre dopo il +0,5% dei primi tre mesi dell’anno), delle tensioni commerciali globali ma soprattutto dei segnali sempre più concreti che preannunciano una Brexit hard.

Sprint della sterlina

Sul mercato valutario c’è stato un bel po’ di movimento per la sterlina. La coppia prima è scivolata verso 1,244 (anche per i dati deboli sulle vendite al dettaglio), poi è rimbalzata con forza verso 1,255 – massimi di due mesi – grazie alla notizia che la UE è disposta a lasciare che il Regno Unito presenti un’offerta sul divorzio ormai sempre più imminente.
Possiamo vedere l’andamento del “Cable” sulla webtrader .

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Le notizie riguardo a Brexit hanno dato lo slancio al pound anche contro l’euro. La coppia è scivolata infatti ai minimi da inizio giugno verso 0,881. anche in questo caso possiamo vedere il grafico sulla webtrader .

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I fatti continuano quindi a confermare che le performance future della valuta britannica continueranno a essere determinate principalmente dalle notizie su Brexit, delle quali anche la stessa Bank of England deve tenere conto.

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