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ORO, altra settimana debole dopo il boom di agosto. Ma i fattori rialzisti restano…

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La quotazione del metallo prezioso rimane sopra quota 1500 dollari l'oncia, mentre i prezzi sono scesi sotto la media mobile a 21 periodi

Il ritorno della propensione al rischio sui mercati finisce per penalizzare la corsa dell’, che chiude la seconda settimana consecutiva in calo, ma rimane sopra quota 1500 dollari l’oncia.

Oro in calo dopo i massimi dal 2013

La quotazione del metallo prezioso ha raggiunto 1555 l’oncia alla fine di agosto, mai così in alto dal 2013. Tuttavia nell’ultimo periodo c’è una fase di stanca del rally, anche sulla scia di un rinnovato ottimismo riguardo la tensione commerciale tra USA Cina.
L’oro ha perso oltre il 2% durante la sessione di giovedì 5 settembre, ed è sceso al di sotto della media mobile a 21 giorni, come possiamo vedere sulla webtrader di . Tuttavia è rimasto a galla dopo i deboli dati sui salari non agricoli negli Stati Uniti.

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Fattori rialzisti ancora presenti

Nonostante l’ abbia perso un po’ di slancio, la situazione tra Stati Uniti e Cina continua a catalizzare l’attenzione degli investitori, e probabilmente continuerà a incidere sul prezzo del metallo giallo.
La paura della recessione globale, i rischi geopolitici elevati e la politica monetaria americana accomodante nel terzo trimestre sono tutti fattori rialzisti per il gold metal. Del resto se finora nel 2019 l’ ha messo a segno una ottima performance, è proprio grazie a questo fattori.

Ricordiamo che la Federal Reserve americana e la Banca centrale europea dovrebbero tagliare i tassi questo mese per stimolare l’economia, cosa che potrebbe spingere ancora la quotazione del .

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