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Trump rinvia dazi contro la Cina, il dollaro vola. EUR-USD in discesa, USD-JPY +1,10%

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L’ufficio del rappresentante per il commercio statunitense ha fatto sapere che alcune tariffe sono sospese fino a dicembre

Un nuovo capitolo nella guerra commerciale tra USA e Cina, dà la spinta al biglietto verde e affonda lo Yen, che fino a metà pomeriggio stava marciando forte sulla scia della crisi argentina e dalle tensioni in corso a Hong Kong.

Il “regalo di Natale” di Trump

L’amministrazione Trump, tramite l’ufficio del rappresentante per il commercio statunitense (USTR), ha fatto sapere che le tariffe del 10% su alcuni prodotti cinesi (computer, console per videogiochi, alcuni giocattoli, monitor di computer e alcuni articoli di calzature e abbigliamento) verranno rinviate fino al 15 dicembre. Tanto basta per ridurre i timori di frenata della crescita mondiale, dopo due settimane di forte instabilità vissute da quando Trump ha annunciato una nuova ondata di tariffe.
Il presidente USA con il solito messaggio via Twitter dice di aver rinviato le nuove tariffe per favorire gli acquisti di Natale.

Dati sull’inflazione USA

Il biglietto verde ha preso quota sui mercati, beneficiando anche dei soddisfacenti dati sui prezzi al consumo. L’inflazione annua è stata di 1,8%, oltre le attese. Quella “core”, ovvero al netto delle componenti più volatili, ha segnato un dato annuale del 2,2%, sui massimi dell’anno.

Dollaro in marcia contro Euro e Yen

L’euro/dollaro () è sceso nuovamente sotto quota 1,120, come possiamo vedere sulla webtrader di . Il cambio continua a muoversi in un canale molto stretto da qualche seduta.

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L’euro è stato penalizzato anche dal deludente indice tedesco Zew, che ad agosto è sceso nettamente a -44,1 punti, valore più basso da dicembre 2011. Peggiora anche l’indicatore sul sentiment della Zona Euro che scende a -43,6 punti dai -20,3 precedenti e risulta nettamente inferiore al consensus (-21,7 punti).

La coppia invece schizza nel pomeriggio dopo un andamento al ribasso nella prima parte della seduta, durante la quale le tensioni (in primis la crisi Argentina) avevano spinto gli acquisti sulla valuta nipponica.
La coppia era arrivata a quota 105,050, in prossimità dei minimi di 7 mesi. In seguito alla decisione di congelare le tariffe sui prodotti made in China, c’è stato un forte rimbalzo verso 106,500. Si tratta della prima sessione in calo per lo Yen contro il dollaro, dopo 4 consecutive al rialzo.

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