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Argentina nel caos: Macrì va ko, il peso sprofonda (USD-ARS vola anche oltre 60,00)

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Il presidente uscente è stato battuto dal candidato di opposizione peronista Alberto Fernandez, e rischia di non essere rieletto

Si fa molto pesante la situazione per il peso argentino, che sta andando in caduta libera dopo la sconfitta di Mauricio Macri – liberale molto apprezzato dai mercati per via delle riforme attuate d’intesa col Fmi – alle primarie in vista delle elezioni del prossimo 27 ottobre.

Macrì va ko, rielezione a rischio

Il presidente uscente è stato battuto dal candidato di opposizione peronista Alberto Fernandez, a dimostrazione che il Paese non gradisce le misure di austerità varate dal presidente. Questo pone a serio rischio la sua rielezione a ottobre, e spiana la strada alla vittoria dei peronisti di sinistra Fernandez e Kirchner, che molti investitori temono.
Adesso diventa a rischio anche l’accordo con il Fmi (Fondo Monetario Internazionale), che ha promesso un prestito di oltre 57 miliardi di dollari per sostenere l’economia e la valuta argentina. Il Fondo aveva previsto una ripresa del PIL a partire dal secondo semestre, che a questo punto è a rischio.

Il peso crolla contro l’USD

L’Argentina sta vivendo una fase di recessione (la disoccupazione è salita al 10,1% e la povertà è aumentata), mentre l’inflazione supera il 50%. Nel corso del 2018 due crisi monetarie hanno inoltre fatto perdere al peso argentino il 50% del valore, e adesso la valuta del Paese è tornata pesantemente sotto pressione.
La sconfitta di Macri ha infatti scatenato una corsa al biglietto verde, da sempre bene risparmio degli argentini di fronte alle crisi. La coppia USDARS è inizialmente schizzata di oltre il 30%, passando da 49,00 a 65,00 prima di scendere verso 52,10. Una situazione analoga a quella che accadde nel 2015, poco dopo l’insediamento di Macri alla Casa Rosada.

Effetto contagio in Brasile

Sono stati pesantissime anche le conseguenze alla Borsa di Buenos Aires, il cui indice generale è crollato anche del 30%, dopo che venerdì scorso aveva chiuso in rialzo di quasi l’8%, sperando nel successo di Macri alle primarie. Nel frattempo, la Banca centrale argentina (Bcra) ha portato oggi il Tasso ufficiale di sconto (Tus) al 74 per cento.

Si tratta di un aumento di oltre 10 punti nominali rispetto al precedente livello, fissato al 63,7 per cento. Peraltro la situazione ha “contagiato” anche il Brasile, che ha subito ripercussioni sulla Borsa e sul Real. Il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha commentato la sconfitta di Macri parlando agitando lo spettro di una crisi che “potrebbe portare l’Argentina sulla stessa strada del Venezuela”.

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