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Crisi USA-Cina, lo Yuan sui minimi di 11 anni. USD-CNH oltrepassa quota 7,00

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La guerra dei dazi diventa guerra valutaria: la Banca cinese decide di lasciare svalutare la propria valuta per rispondere ai dazi di Trump

La tensione sempre più forte tra USA e Cina si ripercuote in modo eclatante sul mercato valutario, dove lo yuan scivola ai minimi di 11 anni contro il dollaro.

Guerra dei dazi e guerra valutaria

Pechino ha iniziato ufficialmente la guerra valutaria, visto che la People’s Bank of China ha consentito una svalutazione forte della propria valuta, come contromisura alla minaccia degli Stati Uniti di imporre nuovi dazi a settembre.
La banca centrale cinese ha imputato in maniera esplicita la perdita di valore del “renminbi” all’aspettativa dei nuovi dazi, assicurando comunque che si impegnerà a combattere la speculazione di breve termine sulla valuta cinese e a stabilizzare le attese del mercato.

I contrasti tra la Cina e gli Stati Uniti si sono intensificati negli ultimi giorni, dopo che Trump ha annunciato via Twitter nuovi dazi del 10% su 300 miliardi di beni cinesi, a partire dal primo settembre, dopo quelli al 25% su 250 miliardi di export made in China. Pechino ha a sua volta risposto con controminacce, accusando gli USA di aver violato l’accordo di giugno tra il presidente Xi Jinping e Donald Trump.

Yuan in caduta verticale

Si sono così diffuse nuove tensioni sui mercati, per via del timore di ripercussioni sul commercio globale. Le autorità cinesi, che ci si aspettava che difendessero il livello psicologicamente importante di 7 per dollaro, hanno consentito alla propria valuta di raggiungere il livello più basso nel mercato onshore (USDCNY) dalla crisi finanziaria globale del 2008. Nei mercati offshore (), lo yuan ha registrato il più grande calo giornaliero in quattro anni ed è sceso a 7,089, come possiamo vedere sulla piattaforma di trading .

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Le valute legate all’economia cinese

Anche le altre valute asiatiche che sono legate alle prospettive di crescita della Cina, stanno scivolando pesantemente. Il Won coreano è scivolato dell’1,4% rispetto al dollaro (), avviandosi verso la più grande perdita giornaliera dall’agosto 2016. Anche in questo caso sfruttiamo la piattaforma di trading .

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Anche il dollaro australiano, molto legato all’economia cinese che è destinataria di una grossa fetta del suo export, sta scendendo a un minimo di sette mesi (). Di contro volano le valute rifugio, con lo yen giapponese che si porta ai massimi da inizio anno sul dollaro ( 105,9) e sull’euro ( 117,8).

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