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La BCE e Draghi danno una spinta all’euro. EUR-USD a 1,1175

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La BCE si prepara al varo di un rilevante pacchetto di stimoli alla prossima riunione, in calendario il 12 settembre

La BCE non esclude ma neppure conferma un ritocco dei tassi a settembre, e allo stesso tempo informa di aver dato mandato ai Comitati “di esaminare le opzioni a disposizione” per dare nuovi stimoli all’economia della Eurozona, rilanciando il Quantitative Easing.

La mossa della BCE

Questo è il succo del meeting della Banca Centrale Europea, che si aspetta tassi “al livello attuale o a un livello più basso”, almeno fino alla prima metà del 2020 e per “il tempo necessario a garantire una continuata e sostenuta convergenza dell’inflazione al suo obiettivo di medio termine” (ovvero il 2%).

La doppia notizia su tassi e Quantitative Easing è stata accolta positivamente dal mercato valutario, con la coppia spinta al rialzo dalla intenzione di agire dell’istituto centrale in un quadro economico in deterioramento. Il cambio prima ha accusato un ribasso fino a quota 1,1102, ma in seguito si è ripreso portandosi verso quota 1,1175, come vediamo sulla piattaforma .

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La BCE quindi si prepara al varo di un rilevante pacchetto di stimoli alla prossima riunione, in calendario il 12 settembre. Secondo Draghi (al quale subentrerà Christine Lagarde, l’attuale direttore del Fondo Monetario Internazionale) sono necessari “affinché le condizioni finanziarie rimangano molto favorevoli e sostengano l’espansione dell’area euro, continuino a far rialzare i prezzi e lo sviluppo dell’inflazione sottostante nel medio termine”.

Il capo della Eurotower ha evidenziato ancora una volta come sia dannoso il protezionismo per la crescita economica, così come i fattori di tensione geopolitici.
Quello che è cambiato, in peggio, è che le ultime proiezioni suggeriscono che non ci sarà un rimbalzo nella seconda parte dell’anno. Infatti Draghi evidenzia che “gli ultimi segnali mostrano debolezza della crescita sia nel secondo sia nel terzo trimeste e, dunque questo rimbalzo, adesso, è meno probabile”.

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