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Choc da Brexit: GBP-USD sui minimi di 27 mesi, poi c’è la risalita

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Il ministro britannico per la Brexit, Barclay, ha detto che l'accordo di divorzio dall'UE siglato tra Bruxelles e la May ormai è "morto"

I timori di una Brexit senza accordo tornano a farsi sentire con forza, spingendo la sterlina in un saliscendi impetuoso. La valuta britannica ha toccato i minimi di 27 mesi contro il dollaro, prima di rimbalzare.
Contro l’euro invece è stato toccato un nuovo minimo di 6 mesi, anche in questo caso prima che il pound innescasse un recupero.

L’accordo Brexit con la UE è morto

Il ministro britannico per la Brexit, Stephen Barclay, ha definito “morto” l’accordo di divorzio dall’UE siglato a novembre tra Bruxelles e la dimissionaria Theresa May (e bocciato tre volte dal Parlamento britannico). Barclay ha spiegato di averlo detto chiaramente nei giorni scorsi al capo negoziatore Michel Barnier, tenendo anche conto del fatto che dalle recenti elezioni Europee, è uscito rafforzato il fronte che si schiera contro l’accordo.
Avanza dunque a grandi falcate lo scenario, temuto dai più, di una Brexit No Deal, ossia senza accordo alla scadenza del 31 ottobre.
Nel frattempo, settimana prossima Boris Johnson dovrebbe diventare il nuovo leader del partito conservatore e quindi il prossimo primo ministro.

Sterlina ad alta volatilità

Dopo essere scesa fino a 1,2382 toccando i nuovi minimi di 27 mesi, la coppia GBPUSD è leggermente rimbalzata verso 1,22426, come possiamo vedere sulla piattaforma del broker . Il pound è la valuta G10 peggiore di quest’anno contro il dollaro, rispetto al quale nell’ultimo mese ha perso il 2%.

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Contro l’euro, la sterlina è scivolata fino a 90,51 (EURGBP) toccando il nuovo minimo da sei mesi, prima di riprendersi. La sterlina ha perso l’1% rispetto all’euro questo mese.
Le posizioni corte nette sulla sterlina sono in aumento da 4 settimane consecutive, secondo la Commodity Futures Trading Commission.

L’inflazione dà respiro alla sterlina

I dati economici intanto continuano a mostrare che l’economia del Regno Unito è in difficoltà, mettendo pressione sulla Bank of England per allentare la politica monetaria. Tuttavia, proprio dai dati odierni sull’inflazione nel Regno Unito è arrivata una spinta che ha limitato il ribasso del pound.
Secondo il rapporto del National Bureau of Statistics, l’indice dei prezzi al consumo è rimasto invariato rispetto a maggio, ma è aumentato del 2,0% rispetto allo stesso periodo del 2018, in linea con le previsioni degli economisti. L’inflazione attuale corrisponde al target della Bank of England.

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