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Oro in frenata dopo il rally di giugno. Corsa finita o consolidamento?

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Alcuni dei fattori geopolitici che hanno sostenuto il rally del metallo prezioso sono scemati. Che conseguenze avrà tutto questo?

Settimana scorsa è stata in chiaroscuro per l’oro, con un avvio sprint e un calo nel finale. Ma comunque è la settima volta di fila che il bilancio settimanale dell’oro chiude in positivo.

L’oro rallenta la corsa

Dopo un avvio in rally, con le quotazioni che si sono spinte nuovamente oltre i 1400 dollari l’oncia (più per emotività che non per concreti sviluppi dei fondamentali), sul finire della settimana invece la situazione si è invertita. L’attesa e la successiva reazione ai dati USA sul mercato del lavoro, hanno congelato le attenzioni sull’oro che ha accusato un lieve calo, che comunque – come detto – non ha intaccato il bilancio finale positivo. Hanno pure agito da freno le inevitabili prese di profitto dopo il lungo rally di cui l’oro è stato protagonista.

FED e tensioni geopolitiche

La spinta recente al metallo giallo è giunta dalla Federal Reserve (oltre che alla debolezza del dollaro e al calo del rendimento dei Treasuries). L’oro infatti ha raggiunto e superato il massimo dal 2014 ($ 1392) dopo che la FED ha modificato le propria forward guidance per la politica monetaria, diventando più accomodante.

La tendenza principale della quotazione dell’oro rimane rialzista, anche se ci siamo riavvicinati al supporto chiave di 1.380.
Il prezzo dei lingotti potrebbe continuare a beneficiare dell’attuale contesto, dal momento che la FED sembra essere sulla buona strada per operare un taglio del costo del denaro di qui a breve, quasi certamente già nel prossimo meeting del 31 luglio.

I fattori frenanti

Va detto però che alcuni dei fattori geopolitici che hanno sostenuto il rally del metallo prezioso (la guerra dei dazi USA-Cina e la tensione tra americani e Iran), sono scemati. Non a caso la recente tregua commerciale tra Cina ed USA ha già riportato i prezzi del metallo giallo al di sotto dei 1400 dollari per oncia.
Questo potrebbe indurre molti investitori a sospettare una prossima chiusura della corsa, e quindi uscire dal mercato. E’ possibile quindi che dopo il boom del mese di giugno, i prezzi dell’oro facciano fatica a tenere il ritmo, rimanendo in una fase di trading range (nella parte alta di quest’ultimo).

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