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La BCE congela i tassi fino al 2020. EUR-USD si spinge oltre 1,130 dopo Draghi

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Il meeting di politica monetaria della Eurotower allunga ancora una volta i tempi per intervenire sul costo del denaro

La BCE conferma i tassi “almeno fino alla prima metà del 2020” ed allontana i timori di una recessione e della deflazione nell’Eurozona, favorendo l’ascesa della moneta unica sul mercato valutario.

Tassi invariati fino al 2020, rispunta il QE

Il meeting di politica monetaria della Eurotower allunga ancora una volta i tempi per intervenire sul costo del denaro. Fino a pochi mesi fa, un ritocco era previsto a fine estate 2019.
Il consiglio direttivo della BCE ha deciso di mantenere il tasso principale a zero (quello sui depositi a -0,40% e quelli sui rifinanziamenti marginali a 0,25%), anche se nel corso della riunione del board, diversi membri hanno paventato la possibilità di ulteriori tagli dei tassi. Inoltre si è tornato anche a parlare di Quantitative Easing.

In conferenza stampa, il presidente Draghi ha precisato che l’attuale livello dei tassi rimarrà “in ogni caso finché sarà necessario per assicurare che l’inflazione continui stabilmente a convergere su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine”. Inoltre ha aggiunto che l’eurotower agirà – se necessario – “nel caso di situazioni avverse, con tutti i suoi strumenti”.

L’economia UE non andrà in recessione

Riguardo i numeri della Eurozona, Draghi ha fornito un quadro generale positivo. Gli indicatori economici del primo trimestre hanno superato le stime, l’occupazione cresce così come i salari, e questo sostiene la ripresa dell’economia dell’Eurozona nonché l’aumento dell’inflazione.

Si stima che la crescita sarà di 1,2% nel 2019 (contro 1,1% di marzo), mentre sono state riviste al ribasso le previsioni per il 2020 (da 1,6% a 1,4%) e 2021 (da 1,5% a 1,4%). L’inflazione è invece stimata all’1,3% nel 2019 all’1,4% nel 2020 e all’1,6% nel 2021.
Draghi ha identificato 3 grandi rischi da affrontare: “le incertezze geopolitiche, il protezionismo e la vulnerabilità dei mercati emergenti”. Si tratta di tre elementi “che stanno peggiorando il clima di fiducia economica”.

Circa la procedura di infrazione chiesta dalla Commissione UE per l’Italia, Draghi ha commentato: “l’Italia produrrà un programma di riduzione di medio termine. Non credo che verrà chiesto un rapido calo, sarà un piano di medio termine che però deve essere credibile. È questo quello che tutti si aspettano”.

Euro tonico contro il dollaro

Dopo il meeting della BCE, l’euro ha avuto un forte balzo tanto da varcare la soglia di 1,130 sul dollaro come vediamo sulla piattaforma .
Poi la valuta unica ha leggermente ripiegato.

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Riguardo l’andamento rispetto alle altre valute, l’euro scambia a 122,12 contro lo Yen (EURJPY), mentre guadagna circa mezzo punto percentuale nei confronti della sterlina britannica (EURGBP) e del Franco svizzero (EURCHF).

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