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Yuan sotto pressione dopo i nuovi dazi di Trump. USD-CNH aggiorna i massimi di 4 mesi

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La situazione è di nuovo molto complicata ed ha fatto riemergere l'avversione al rischio sui mercati globali

La tensione sul fronte commerciale USA-Cina è tornata alle stelle, proprio quando l’economia cinese aveva iniziato a mostrare segni di stabilizzazione grazie a una serie di misure per aumentare la crescita. E lo yuan è sprofondato ai minimi di 4 mesi contro il biglietto verde.

I nuovi dazi di Trump

Da venerdì mattina sono entrati in vigore nuovi dazi americani sul “Made in China”, come Trump aveva promesso (o meglio minacciato). Anche se le trattative vanno avanti, il presidente USA sembra voler tenere il punto ed è tornato – via twitter – ad agitare lo spettro di ulteriori dazi al 25% sui restanti 325 miliardi di beni cinesi importati negli Usa.
Dal canto suo il governo cinese ha detto in un comunicato stampa che non avrà altra scelta se non “adottare le necessarie contromisure”.

Mercati nervosi

La situazione è tesa, e per tutta la settimana agli investitori sono serviti nervi d’acciaio. Si è passati tra picchi di pessimismo e di ottimismo anche nel giro di poche ore.
Venerdì mattina ad esempio gli investitori hanno mostrato un cauto ottimismo circa una distensione della situazione. Poi però la situazione si è di nuovo complicata, facendo riemergere l’avversione al rischio sui mercati globali. Se il dollaro USA è stato relativamente tranquillo, le due principali valute dell’Asia sono andate in forte movimento questa settimana. Lo yen è cresciuto con l’avversione al rischio, lo yuan cinese è andato nella direzione opposta.

Yuan sotto pressione

Il deterioramento nei colloqui commerciali tra Cina e Stati Uniti ha spinto le posizioni corte sullo Yuan al massimo da metà dicembre. Il cross USDCNH da venerdì scorso è finito sotto pressione, ed ha raggiunto un nuovo massimo di quattro mesi (è stata la settimana peggiore rispetto al biglietto verde dal luglio 2018). In questi giorni la coppia ha superato il livello di supporto psicologico chiave di 6,8, cosa che non accadeva dalla fine di gennaio.

Tuttavia, l’ultimo giorno settimanale di seduta ha visto una situazione più stabile, perché gli investitori credono ancorache Pechino e Washington saranno in grado di raggiungere un accordo, nonostante l’aumento delle tariffe da parte di Trump. Il fatto che le due parti abbiano acconsentito a proseguire i negoziati, significa che esiste ancora l’interesse comune a risolvere in modo meno traumatico possibile la questione.

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