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FED: tassi fermi. Powell spegne l’ipotesi di tagli nel 2019 e spinge l’USD

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Malgrado le pressioni di Trump, i tassi di interesse restano compresi in una forchetta tra il 2,25% e il 2,50%

La FED non tocca i tassi, Powell preannuncia che non ci saranno tagli al costo del denaro, e il dollaro sale. Ecco le notizie innescate dall’ultimo meeting del Fomc, l’organo di politica monetaria della banca centrale americana.

Powell: niente tagli nel 2019

Le decisioni prese dal Comitato erano ampiamente previste dal mercato: non si muovono i tassi di interesse, che restano compresi in una forchetta tra il 2,25% e il 2,50%. A questo livello vennero portati lo scorso dicembre, quando la Fed operò un aumento del costo del denaro di 25 punti base (Fu il quarto ritocco dello scorso anno).
Non sono valse a nulla quindi le pressioni del Presidente Donald Trump, che chiedeva un taglio dei tassi che potesse spingere l’economia a stelle e strisce.

La FED conserva un certo ottimismo sulla crescita, ritiene solide le condizioni di mercato ma è cauta sui recenti sviluppi inflazionistici. Del resto malgrado il Pil al 3,2% nei primi tre mesi del 2019, Powell ha parlato di “segnali di debolezza” da tenere sotto controllo nei mesi futuri.
Tuttavia il capo dell’istituto centrale ha precisato che “la posizione di politica monetaria è appropriata al momento; non vediamo un valido motivo per spostarlo in entrambe le direzioni”. Ha spento così le ipotesi di tagli al costo del denaro, tant’è che i futures sui tassi USA ora vedono una probabilità del 55% di un taglio, rispetto al 66% di martedì.

Le parole di Powell spingono il Dollaro

Le parole di Powell sulle scarse possibilità di tagli al costo del denaro, hanno innescato la corsa del dollaro.
Il biglietto verde è rimbalzato da perdite precedenti che erano maturate a seguito del rapporto deludente sull’attività manifatturiera degli Stati Uniti (che ha rallentato molto più del previsto nel mese di aprile), nonchè dai dati economici confortanti della zona dell’euro, che avevano spinto la valuta unica.
L’EURUSD aveva esteso i guadagni prima della conferenza stampa di Powell, toccando un massimo settimanale a 1,125 prima di scendere dello 0,21% a 1,119, come vediamo sulla piattaforma .

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Il dollaro scambiato a 111.415 yen (USDJPY), rimbalzando da un minimo di 111. Contro la sterlina britannica (GBPUSD), il dollaro è sceso dello 0.08% a 1.3045, recuperando da un minimo di 1.3103 sterline. Alla fine degli scambi statunitensi, un indice che replica il dollaro nei confronti dell’euro, dello yen, della sterlina e di altre tre valute è salito a 97,73 dopo essere sceso a un minimo di 97,15 all’inizio della sessione.

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