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La Bank of Japan blocca i tassi fino al 2020. YEN in salita sui timori globali

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L'istituto centrale nipponico ha mantenuto il tasso di riferimento a -0,10%, ma ha precisato che non li ritoccherà per un altro anno

La Banca del Giappone non toccherà i tassi di interesse, mantenendoli a un livello molto basso almeno per un altro anno. Questo il succo del meeting di politica monetaria della BoJ, avvenuto la scorsa notte.

Tutto fermo fino alla primavera del 2020

L’istituto centrale nipponico ha mantenuto il tasso di riferimento a -0,10%, dove si trova ormai dal 2016. La banca inoltre continuerà a comprare titoli di stato a un ritmo annuale di circa 80 trilioni di yen.
Fin qui nulla che i mercati non si aspettassero. La vera novità invece è che l’istituto guidato da Haruhiko Kuroda finora non aveva mai specificato quanto a lungo avrebbe mantenuto fermo il costo del denaro. Si era infatti limitato a parlare di “un periodo di tempo prolungato”.
Stavolta invece ha fissato un tempo ben preciso, la primavera del 2020, prima del quale non toccherà nulla.

La reazione dello Yen giapponese

Lo yen non ha patito questa decisione politica della Bank of Japan. La valuta nipponica semmai sta risentendo – in modo positivo – delle preoccupazioni crescenti dei mercati sulla crescita economica globale, che stanno aumentando l’appeal dei beni rifugio.
La coppia è scesa sotto quota 112,00 che era stata oltrepassata mercoledì, ma che si conferma resistenza di grande solidità (fonte grafica broker ).

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La valuta nipponica guadagna terreno anche contro l’euro. La coppia tocca il minimo settimanale e scende sotto 125,00.
Lo Yen macina guadagni anche contro sterlina (GBPJPY) e franco svizzero (ChfJpy).

Economia giapponese debole

La necessità di proseguire con una politica monetaria espansiva e di dare una guidance più specifica poggia su diversi fattori. A inizio aprile la Bank of Japan (BoJ) ha rivisto al ribasso la propria valutazione in 3 regioni su 9.
Si fanno sentire i timori di un rallentamento economico globale e le ripercussioni delle tensioni commerciali tra Usa e Cina sull’economia nipponica, basata sull’export. Infatti esportazioni e produzione industriale sono in frenata e l’inflazione continua ad essere debole, anche se il governatore Kuroda prevede una ripresa economica e un rialzo dell’inflazione core verso il target del 2%.

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