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Rublo, settimana positiva: toccati i massimi di 8 mesi sull’USD. La Bank Rossii non tocca i tassi

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La CBR ha deciso di confermare il costo del denaro all 7,75%. L'ipotesi di un taglio dei tassi è più lontana

Anche la settimana che si è appena conclusa è stata positiva per il Rublo russo, che ha rosicchiato altro terreno contro dollaro ed euro. L’evento clou è stato il meeting di politica monetaria della Bank Rossii (CBR), che venerdì ha ha chiuso una settimana piena di vertici delle banche centrali.
La CBR – che nel 2018 ha operato due strette monetarie per evitare brusche accelerate dell’inflazione – ha deciso di confermare il costo del denaro al 7,75%, come previsto del mercato.

Inflazione e crescita in Russia

Riguardo proprio alla inflazione, non c’è stata quella impennata che si poteva immaginare. L’IPC corrente al 5,2% è infatti stato al di sotto delle aspettative, e secondo la Banca centrale questo è dovuto a diverse concause. Anzitutto l’effetto degli aumenti dell’IVA sono stati ancora modesti, e una valutazione completa dell’effetto inflazionistico dell’IVA sarà possibile solo nel secondo trimestre 2019.
Inoltre l’inflazione ha risentito dall’apprezzamento del rublo e dalla stabilizzazione dei prezzi della benzina locale (il cui congelamento però potrebbe terminare a breve).


Circa la crescita economica, la CBR ha nuovamente citato l’incertezza relativa alla propensione al rischio globale a causa di fattori geopolitici e un potenziale rallentamento della crescita economica globale. Anche per questi motivi è possibile che essa assumerà un atteggiamento cauto nei prossimi mesi.
Alcuni partecipanti al mercato si aspettavano che potesse cominciare già adesso un ciclo di riduzione dei tassi (visto che l’inflazione non è schizzata verso il 6%), ma difficilmente potrà avvenire prima dell’ultimo spicchio del 2019.

Rublo ai massimi di 8 mesi sull’USD

La riunione della CBR ha fatto perdere slancio al Rublo, che prima di questo meeting era giunto ai massimi di 8 mesi contro il dollaro, dopo avergli rosicchiato oltre il 3% nel solo mese di marzo. Nonostante il rimbalzo proprio nelle ultime ore di venerdì, la coppia ha guadagnato quasi il 7% da inizio anno, dopo che la valuta russa aveva avuto un deprezzamento del 17% nel 2018 (fonte grafica broker ).

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Prosegue il momento tonico della valuta di Mosca anche contro l’euro. Da inizio anno la coppia EURRUB è scesa di quasi 8 punti percentuali, giungendo a 73,135 e venerdì ha toccato il minimo di quest’anno verso quota 72,53.

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