La banca centrale della Corea del Sud ha deciso di congelare ancora il tasso chiave all’1,75%, a causa delle preoccupazioni diffuse su un rallentamento economico.
Il consiglio di politica monetaria della Banca di Corea ha votato per lasciare fermo il costo del denaro per il terzo mese consecutivo, dopo averlo innalzato di un quarto di punto percentuale lo scorso novembre (era un anno che non lo ritoccava).
La posizione della BOK era ampiamente prevista, dal momento che la quarta economia dell’Asia mostra alcuni segnali di rallentamento delle esportazioni e dell’occupazione, provocate soprattutto dalle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti (ricordiamo che le esportazioni della Corea del Sud verso la Cina sono diminuite del 14% su base annua).
Il Board monetario “ritiene che il ritmo della crescita economica globale abbia continuato a rallentare leggermente“, e che la crescita economica globale e i mercati finanziari globali probabilmente verranno in futuro influenzati da fattori quali il grado di diffusione del protezionismo commerciale, i ritmi della normalizzazione della politica monetaria nei principali paesi (in primis la FED) e le incertezze sulla Brexit.
Secondo i policy maker coreani, i consumi hanno continuato a crescere moderatamente, mentre l’occupazione è progredita a passo lento. L’inflazione dei prezzi al consumo ha rallentato in conseguenza principalmente del calo dei prezzi dei prodotti petroliferi e delle riduzioni dell’estensione dei prezzi dei prodotti agricoli, zootecnici e della pesca.
In prospettiva, si prevede che l’inflazione fluttuerà per qualche tempo al di sotto dell’1%, leggermente inferiore al quanto previsto a gennaio, per poi risalire dalla seconda metà di quest’anno.
Sul fronte valutario, la decisione della BoK non ha arrestato la debolezza dello Won (KRW) contro il dollaro. Il cambio si è avvicinato a quota 1124, ma rimane nel range tra 1100 e 1140 nel quale si trova da giugno scorso.
In prospettiva, il Consiglio condurrà una politica monetaria in modo da garantire che la ripresa della crescita economica continui e l’inflazione dei prezzi al consumo possa stabilizzarsi al livello obiettivo su un orizzonte a medio termine, prestando attenzione alla stabilità finanziaria. In sostanza, il Consiglio manterrà la sua politica accomodante di politica monetaria ed eventualmente valuterà se aggiustare ulteriormente il grado di accomodamento.
