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La Banca di Polonia non tocca i tassi, ma la tensione su Glapinski penalizza lo Zloty (PLN)

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Un collaboratore del governatore Adam Glapinski percepirebbe uno stipendio addirittura 4 volte più alto del Presidente della Polonia

Il clima che si respira a Varsavia è così teso che la riunione di politica monetaria della Narodowy Bank Polski (che ha lasciato invariati i tassi) è passato in secondo piano.
A tenere banco infatti è la polemica innescata dalle rivelazioni di un quotidiano locale, secondo il quale un collaboratore del governatore Adam Glapinski percepirebbe uno stipendio addirittura 4 volte più alto del Presidente della Polonia.


Ricordiamo peraltro che ancora è vivo il ricordo di uno scandalo di corruzione scoppiato a fine dello scorso anno, che ha costretto il capo del regolamento del mercato finanziario – peraltro un protetto di Glapinski – a dimettersi.

La polemica feroce è soprattutto politica, visto che sono in programma le elezioni a fine anno. L’opposizione ha chiesto la testa del governatore, mentre un portavoce del partito al governo ha invitato il governatore a fare chiarezza sugli stipendi che paga ai suoi dipendenti.
Nel frattempo il nuovo ministro delle finanze Teresa Czerwinska ha detto che le “turbolenze” di questi giorni potrebbero scoraggiare gli investitori stranieri.

In effetti qualcosa già sta accadendo: infatti il rendimento dei titoli di stato decennali in Polonia ha raggiunto il massimo di tre settimane al 2,889%.
Nel frattempo lo zloty sta già perdendo qualche colpo. La coppia EurPln si muove vicino alla linea psicologica di 4,3, sul lato superiore del lungo triangolo che si sta formando dalla scorsa estate (fonte grafica broker ).

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La coppia UsdPln invece sta beneficiando della debolezza del biglietto verde e viaggia su 3,72 (a ottobre aveva raggiunto 3,83).

Riguardo al meeting della NBP, non c’è stata alcuna sorpresa, visto che l’istituto centrale ha deciso di mantenere invariati i tassi al 1,50%, livello raggiunto a marzo 2015 (l’ultima stretta risale addirittura al 2012).
E’ soprattutto l’inflazione che preoccupa e rende necessarie politiche di allentamento. Il tasso annuale infatti è in discesa all’1,1%, e rimane sotto il target dell’1,5-3,5% fissato dalla NBP.
Per questo motivo molti analisti sono convinti che non ci saranno ritocchi alla governance almeno per quest’anno.

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