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Svizzera, tassi ancora fermi. La SNB teme che il franco CHF si rafforzi ancora

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La SNB conferma quindi la propria politica monetaria espansiva, che mira a stabilizzare l'evoluzione dei prezzi e sostenere l'attività economica

La Swiss National Bank (SNB) ha lasciato il suo tasso di interesse negativo (-0,75%), ribadendo anche le sue previsioni sull’inflazione per il prossimo anno. Questo è il succo del meeting di politica monetaria, che non ha deluso le aspettative degli economisti.
La precedente mossa fu una riduzione di 50 punti base a gennaio 2015, quando la banca abbandonò il massimale del tasso di cambio di CHF 1,20 per euro.

Alla base della decisione della banca centrale è la constatazione che il franco continua ad essere forte e che l’economia presenta dei rischi al ribasso, che potrebbero derivare da un rallentamento globale. La SNB conferma quindi la propria politica monetaria espansiva, che mira a stabilizzare l’evoluzione dei prezzi e sostenere l’attività economica.

L’istituto ha pure confermato la sua disponibilità a intervenire per evitare che la propria valuta si rafforzi troppo. Il franco svizzero infatti viene ritenuto “ancora molto apprezzato, e la situazione sul mercato dei cambi continua a essere fragile”, ha detto la banca in una nota.

La banca centrale svizzera sperava che le misure adottate avrebbero mantenuto bassa l’attrattiva degli investimenti in franchi svizzeri, e ridotto quindi la pressione al rialzo sulla valuta. E invece il franco svizzero si è rafforzato negli ultimi tempi, in quanto gli investitori cercano un rifugio sicuro a causa delle tensioni in Europa, principalmente la crisi del debito italiano, la Brexit e le proteste antigovernative in Francia.
Nonostante il rialzo degli ultimi giorni, il cross UsdChf nell’ultimo mese è sceso di oltre un punto percentuale, scivolando sotto la parità a 0,99 (fonte grafica broker ).

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Anche nei confronti dell’euro c’è stato un apprezzamento del franco svizzero (la coppia EurChf viaggia a 1,1286, -0,76% sul mese).
Circa l’inflazione, la BNS ha ridotto le sue previsioni per il prossimo anno allo 0,5% dallo 0,8%. Le prospettive per il 2020 sono state ridotte all’1,2% dall’1%. La banca ha mantenuto la sua proiezione per quest’anno allo 0,9%. La banca centrale ha previsto una crescita del PIL di circa il 2,5% per quest’anno e di quasi l’1,5% per il prossimo anno.

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