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Rupia indiana stabile dopo la “non” decisione della RBI. USD-INR a 70,65

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La Reserve Bank of India (Rbi) ha deciso di non ritoccare i tassi di interesse lasciandoli al 6,50%

Con una decisione unanime (6 membri) e largamente prevista dai mercati, la Reserve Bank of India (Rbi) ha deciso di non ritoccare i tassi di interesse lasciandoli al 6,50%, anche se ha confermato l’intenzione di proseguire sul sentiero di un “restringimento calibrato” della politica monetaria. A giugno e agosto l’istituto centrale aveva operato una doppia stretta di 50 pb complessivi.

Le motivazioni della RBI affondano soprattutto nel rallentamento dell’inflazione e della crescita.

Sotto il primo aspetto la banca centrale ha tagliato la proiezione al 2,7-3,2% entro fine marzo, rispetto al 3,9-4,5% visti in precedenza (calo dovuto alla diminuzione dei prezzi alimentari e del petrolio). Il target è compreso tra 2-6%. La RBI ritiene comunque che ci sarà una ripresa fino al 3,8-4,2% nella prima metà dell’anno fiscale 2019/20. Inoltre i responsabili delle politiche hanno ribadito l’impegno della banca nel raggiungere l’obiettivo a medio termine dell’inflazione primaria del 4% su base duratura.

Il secondo motivo di preoccupazione della RBI è la crescita rallentata, e quindi la necessità di dare ancora stimolo all’economia. Secondo la RBI le sue previsioni di crescita per l’anno fiscale 2018/19 scendono al 7,4%.
Riguardo ai rischi per l’economia nazionale, la banca centrale dell’India li ha identificati nelle “crescenti tensioni commerciali, l’inasprimento delle condizioni finanziarie globali e il rallentamento della domanda globale”.

Sotto il profilo valutario, la decisione della RBI non ha mosso granché la Rupia. La valuta indiana si è deprezzata leggermente contro il dollaro (la coppia UusInr a 70,650 dollari) e contro l’euro (la coppia EurInr è al livello 80,016).

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