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Sterlina, quanti fronti caldi: inflazione, vendite al dettaglio e Brexit. Gbp-Usd sotto 1.31

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Clima di incertezza diffuso attorno al pound, da Bruxelles non giungono notizie incoraggianti circa i negoziati sulla Brexit

Sono diversi i fronti caldi aperti attorno alla sterlina britannica, tra dati macro e questioni politico-economiche. Mercoledì sono stati resi noti dall’Office for National Statistics (ONS) i report riguardo alla inflazione, che è rallentata dal 2,7% al 2,4% a settembre, superando le previsioni di un modesto calo al 2,6%.
Il dato core dell’inflazione, che esclude le componenti più volatili di cibo e carburanti, registra un decremento dal 2,1% di agosto, portandosi all’1,9%. Anche questo dato è inferiore alle stime di mercato (+2%).

Giovedì è invece toccato ai dati sulle vendite al dettaglio. Anche i consumi hanno sorpreso in negativo gli analisti. Hanno infatti evidenziato un decremento dello 0,8% rispetto all’espansione dello 0,4% registrata ad agosto. Il dato risulta peggiore delle stime di consensus che erano per un calo dello 0,4%.

Male anche il dato su base annua, che passando dal 3,4% di agosto al 3% (anche in questo caso al di sotto del +3,6% indicato dal mercato). Le vendite al dettaglio core, che escludono i carburanti, sono diminuite dello 0,8% su mese dopo il +0,5% del mese precedente ed a fronte del -0,4% stimato dagli analisti.

Dopo il rilascio dei dati sull’inflazione (mercoledì), la sterlina (GBP) è scesa contro la maggioranza delle altre valute. L’idea dei mercati infatti è che questa forte discesa dei prezzi al consumo possa alleggerire la pressione sulla Bank of England per un rialzo dei tassi di interesse. Il successivo dato sulle vendite al dettaglio (giovedì) ha solo amplificato la delusione attorno alla valute britannica.
Il cross GbpUsd è sceso sotto quota 1.31 e viaggia verso 1.309 (perdita settimanale di circa 1%). Dal lato del dollaro è arrivata una spinta dai verbali “hawkish” del Fomc.

Sostanzialmente stabile invece il cambio con l’euro (EurGbp) che resta in orbita 0.878 (la valuta unica sta attraversando una fase di debolezza per gli ultimi eventi della saga del bilancio italiano).

Va però ricordato che tutto quel che accade attorno alla sterlina ruota sulla faccenda Brexit. A Bruxelles il Premier britannico Theresa May ha incontrato i leader dell’Unione europea, ma le posizioni rimangono distanti. Il vertice straordinario di novembre non dovrebbe esserci e l’ipotesi di una uscita “no deal” si fa sempre più concreta.

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