Non c’è traccia di ritocco dei tassi in Polonia. A inizio ottobre la banca centrale polacca (Narodowy Bank Polski) ha mantenuto il suo tasso di interesse invariato al minimo storico dell’1,5%, in linea con le aspettative degli economisti. L’ultimo ritocco risale ormai al marzo 2015, quando il Consiglio di politica monetaria lo tagliò di metà-punto base (l’ultima stretta invece avvenne nel 2012).
A pesare sulla decisione dell’istituto centrale è stata l’inflazione, che ha registrato un valore primario dell’1,8%. Siamo al di sotto dell’obiettivo della banca centrale del 2,5% (valore medio del range 1,5%-3,5%). Le prospettive dicono che l’inflazione dovrebbe superare l’obiettivo nella prima metà del 2019, e quindi prima di allora è arduo immaginare un rialzo dei tassi.
Ricordiamo inoltre che il governatore Adam Glapinski ha detto che i tassi di interesse dovrebbero rimanere invariati almeno fino alla fine del 2019, o forse più a lungo.
Sul fronte valutario, lo Zloty (PLN) negli ultimi giorni ha perso tutto il terreno che aveva guadagnato contro il dollaro e contro l’euro. Il cambio EurPln viaggia a 4.32, più o meno sui livelli visti tra fine agosto e inizio settembre, dopo essere rimbalzato ancora una volta sulla media mobile a 200 periodi (fonte grafica broker ).
Discorso analogo nei confronti dell’euro. La forza del biglietto verde ha spinto il cross UsdPln a 3,763 in prossimità dei massimi da fine agosto.
