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L’euro chiude la settimana con uno sprint. Eur-Usd si riaffaccia verso 1.14

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A sostenere lo sprint di fine settimana della valuta unica sono le indicazioni in chiaroscuro dal fronte macro Usa, nonché il dato in crescita sull'in

Dopo aver aggiornato i minimi annuali contro il dollaro a metà settimana (1.130), l’euro ha piazzato il rimbalzo tornando oltre quota 1.14 in un paio di sedute, sebbene la crisi valutaria turca non sia ancora superata e ci siano diversi tempi delicati all’orizzonte.

A sostenere lo sprint di fine settimana della valuta unica sono le indicazioni in chiaroscuro dal fronte macro Usa, nonché il dato in crescita sull’inflazione di Eurolandia (anche se atteso).
Il Superindice americano a luglio è salito più del previsto, mentre la lettura preliminare della fiducia Michigan ha deluso le attese. Nel Vecchio Continente intanto Eurostat ha comunicato che nel mese di luglio il dato relativo all’Indice dei prezzi al consumo (CPI definitivo) è cresciuto del 2,1% su base annuale in linea con le attese e in crescita dal +2,1% di giugno (e dopo l’incremento del 2% a maggio). In calo dello 0,3% l’inflazione mensile dopo la crescita dello 0,1% della lettura precedente.

La BCE ha comunicato i cambi di riferimento: l’euro/dollaro (EurUsd) è stato fissato a 1.1391. Euro/yen (EurJpy) a 125.75, euro/sterlina (EurGbp) a 0.89575 ed euro/franco svizzero (EurChf) a 1.1338.

Rimangono comunque molte perplessità circa la solidità di questo rimbalzo dell’euro. Ci sono infatti ancora diverse nubi all’orizzonte. Servirebbe una stabilizzazione della questione turca e in generale sui mercati emergenti, c’è la questione aperta della legge di bilancio in Italia, bisogna ancora aspettare se sarà raggiunto un accordo sulla Brexit tra Unione europea e Regno Unito.

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