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Petrolio, brusco calo dopo il dato sulle scorte. WTI e Brent perdono oltre il 3%

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I dati relativi alle scorte di petrolio greggio degli USA deludono le stime degli analisti. Di seguito tutti i dettagli.

I dati relativi alle scorte di petrolio non corrispondono alle aspettative degli economisti, e la quotazione dell’oro nero va in discesa.
Secondo il Dipartimento dell’energia americana (EIA – Energy Information Administration), nell’ultima settimana le scorte strategiche di petrolio sono scese meno del previsto: 1,351 milioni di barili contro un dato atteso di 2,3 milioni. In altre parole, più petrolio è disponibile sul mercato e questo esercita una pressione al ribasso sui prezzi.
Settimana scorsa c’era stato un forte rialzo di 3,8 milioni.

Le riserve di benzina sono aumentate di 2,9 milioni, mentre la stima era per un ribasso di 1,6 milioni. Gli stocks di distillati sono cresciuti di 1,23 milioni, superando anche in questo caso le aspettative che indicavano un rialzo di appena 100mila barili.

Dopo la diffusione del report il petrolio, che viaggiava già in deciso ribasso, ha ampliato le perdite. Il WTI, contratto con consegna a settembre, è sceso sotto la soglia dei 66.96 dollari (-3,22%). A Londra, il Brent (consegna ottobre) ha chiuso in ribasso del 3,17%, a $ 72.28 al barile.

Sul mercato intanto continua a soffiare forte il vento della pressione innescato dalle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. Queste ultime infatti minacciavano di rallentare il ritmo dell’economia mondiale e di conseguenza la domanda di petrolio.
Anche la tensione USA-Iran è al centro dell’attenzione. Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha detto a un giornale locale che le sanzioni statunitensi, che sono entrate in vigore martedì 7 agosto, non influenzeranno le esportazioni di petrolio della Repubblica Islamica.

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