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Russia, la CBR conferma i tassi. Rublo tonico, settimana buona contro EUR e USD

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La politica monetaria russa probabilmente cambierà verso una posizione neutrale nel 2019

La banca centrale russa ha lasciato il costo del denaro invariato, così come si aspettavano i mercati. Dal momento che ci si aspetta un rialzo dell’inflazione in futuro (a causa del previsto aumento dell’imposta sul valore aggiunto), l’istituto centrale ha preferito lasciare il tasso chiave al 7,25%, dopo averlo abbassato di 25 punti base a marzo e febbraio.

La politica monetaria è altamente probabile che cambi in una posizione neutrale nel 2019, proprio per via dello spostamento dei rischi verso una situazione pro-inflazionistica dovuta alle nuove misure fiscali. La banca centrale prevede che i prezzi al consumo cresceranno del 3,5-4% su base annua alla fine del 2018. L’inflazione dovrebbe superare temporaneamente il 4% nel 2019, ma poi dovrebbe tornare al 4% all’inizio del 2020.

Sotto il profilo valutario, la coppia si è mossa leggermente al ribasso dopo la decisione della CBR, confermandosi in un buon momento. Nel corso di questa settimana infatti il Rublo ha guadagnato oltre un punto percentuale contro il biglietto verde, annullando quasi del tutto le perdite accumulate nell’ultimo mese e puntando verso quota 63.00.
La coppia adesso sta testando la media mobile 50 periodi (fonte grafica broker ).

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Anche nei confronti dell’euro invece la valuta russa guadagna lievemente terreno, pur senza riuscire a spingere la coppia EurRub sotto quota 73.00 (-1,60% settimanale).

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