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La BCE conferma i tassi, Draghi adotta un tono dovish. EUR-USD in calo sotto 1.17

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La BCE ha confermato il tasso di riferimento a zero. Non ci saranno ritocchi prima dell'estate del prossimo anno

Come era largamente nelle previsioni, la BCE non ha ritoccato il costo del denaro lasciandolo allo zero. Il Consiglio ha inoltre confermato che i tassi rimarranno vicini allo zero fino all’estate 2019, mentre il ritiro dal quantitative easing avverrà a partire dall’inizio del prossimo anno, con un dimezzamento degli acquisti asset a 15 miliardi a partire da ottobre 2018.

Dato per scontato che la BCE non avrebbe toccato i tassi, la curiosità maggiore era per quello che avrebbe detto il numero uno Mario Draghi. Il governatore ha ribadito che la crescita dell’Eurozona si conferma “solida e diffusa”, dopo essere stata attorno allo zero percento degli ultimi 3 trimestri.

L’inflazione si conferma in aumento e dovrebbe mantenersi sostanzialmente stabile, ma occorrerà ancora un check dell’analisi economica per monitorare i suoi valori che restano prossimi al 2%, il target fissato dalla BCE.
Tuttavia restano dei rischi per il commercio globale, nonché il pericolo di un’alta volatilità sui mercati finanziari.

Sui mercati valutari la reazione è stata nervosa. Prima della conferenza di Draghi la moneta unica ha accelerato contro il dollaro sino a 1,173, ma successivamente è scesa ai minimi di seduta, infrangendo al ribasso la soglia di 1,17 (Nel mezzo della conferenza stampa le probabilità di un rialzo dei tassi di interesse a settembre si attestavano al 57%).

Ha pesato soprattutto una risposta di Draghi quando gli si è chiesto di specificare meglio il concetto di “estate 2019” relativo al rialzo dei tassi. Ebbene il capo della BCE ha ricorda che i testi della banca vanno sempre interpretati all’inglese, ovvero in tono sempre più dovish.

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